Rivoluzione Rai Sport: “Basta inquadrare le cosce. Via Paola Ferrari da post gara e Novantesimo Minuto”
La Rai si appresta a rivoluzionare la squadra giornalisti pee quanto riguarda l’ambito sportivo
Rivoluzione in casa Rai Sport. La nuova direttrice Alessandra De Stefano, ha le idee chiare: svecchiamento totale e cambio radicale dei giornalisti impiegati negli ultimi anni. Ecco le sue dichiarazioni rilasciate a Il Corriere della Sera:
"Ormai nelle dirette sportive le telecamere mostrano quasi tutto. Un giornalista bravo deve raccontare il “quasi” che non si vede, coltivare il silenzio, lasciare il microfono a chi gli sta a fianco senza gelosie quando serve. Sono in Rai da trent’ anni, mi scelse Gilberto Evangelisti: redattrice, inviata, autrice, cronista, vicedirettore. So di essere scomoda perché rivendico il diritto di scegliere chi va in video in base al merito e di privilegiare chi è bravo favorendo il ricambio: siamo troppo vecchi, a RaiSport"
NUOVO CORSO - "Spoglieremo le partite dalle sovrastrutture. Basta collegamenti con studi che danno la linea ad altri studi: solo tribuna e campo. Bene le due voci di commento, ma quella tecnica non sovrasti mai la giornalistica. Più pause: vorrei che i rigori, ad esempio, venissero ascoltati come in una strada deserta. Silenzio, boati, silenzio, poi gioia o lacrime. Restano Alberto Rimedio e Antonio Di Gennaro, bravi. A bordo campo va Tiziana Alla, voce del calcio femminile, cronista capace a cui il posto spettava da anni. Racconterà cosa succede in panchina, se Mancini si alza, che giocatore abbraccia, perché cambia tono di voce o si slaccia la cravatta. Ciò che in tv non si vede, appunto".
PAOLA FERRARI - "Paola Ferrari non condurrà più i post partita e nemmeno il nuovo 90° Minuto ma un contenitore domenicale assieme ad altre giornaliste. Per me l’unico genere che conta è la bravura. Lo sport è maschilista, lo sappiamo. Il primo modo di cambiarlo è cambiare regia: che senso ha inquadrare sempre dal basso le donne per mostrare cosce, caviglie e scarpe? Togliamoci la maschera decorativa della femminilità, quel triste “è carina e anche brava”. Per l’abbigliamento, a ciascuno il suo stile: ma certe scollature io le metterei solo al mare".