Remo Orsini, allenatore dell’Ascoli Under 14 nazionale, ai microfoni di Europa Calcio ha raccontato come adocchiò Riccardo Orsolini Il racconto di Orsini: “A me piace molto camminare. Un’estate mi trovavo sul lungomare di San Benedetto del Tronto e volevo andare a salutare l’altro mio allievo Lorenzo De Grazia (oggi giocatore del Modena, ndr). Mentre lo cercavo, mi fermai a vedere una partita in spiaggia tra ragazzini. Uno di loro era un bambino di 8 anni che faceva delle giocate acrobatiche incredibili per la sua età. Chiesi quindi come si chiamava e mi dissero che era Orsolini. In quel periodo allenavo i Pulicini dell’Ascoli e lo volli subito con me: rimasi immediatamente colpito dalle sue abilità. Passai tutto il mese di luglio a cercare di convincere suo padre, con cui poi è nata una grande amicizia, nel farlo venire a giocare da me. Riccardo abitava a Rotella e per i genitori non era facile spostarsi fino ad Ascoli visti i 30 km di distanza“. Sull’importanza di Mihajlovic: “ Sinisa lo ha messo nel suo ruolo. Ora sta imparando a cavarsela non solo più con il sinistro ma anche con il destro. Riccardo è un vero talento, che è diverso dal giocatore forte. Ha sempre avuto le giuste movenze ed è bravo altresì nella fase di disimpegno. Se il campionato fosse continuato sarebbe sicuramente andato agli Europei. La sua vera forza è il carattere: non si emoziona e non sente la partita, gioca con la massima naturalezza. Avrebbe dovuto incontrare prima Mihajlovic, perché con Inzaghi ci fu un equivoco tattico e lo stava snaturando“
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