Più soldi per chi fa giocare i giovani? Gode soprattutto il Milan
Possibile intervento del Governo a tutela dei vivai con assegnazione del 6% dei diritti tv a chi fa giocare davvero i giovani. Il Milan prenderebbe la metà della cifra
All'interno della Legge di Bilancio, il governo pensa di inserire anche una norma dedicata al mondo del calcio ed in particolare a chi in Italia offre davvero possibilità ai giovani. Tanti si riempiono la bocca di frasi fatte e promesse ma poi ogni domenica in Serie A vediamo pochissimi ragazzi nati e cresciuti nei settori giovanili. Ecco perchè da Roma si sta pensando alla possibilità di intervenire con un incentivo economico legato ad un dato incontrovertibile: il minutaggio effettivo.La somma in palio è di tutto rispetto visto che parliamo del 6% del pacchetto dei diritti tv sul nuovo contratto e quindi di una cifra che può variare da un minimo di 66 ad un massimo di 110 milioni di euro ma le condizioni per accedere a tali benefici sono estremamente rigide. Ecco quanto scritto nella bozza: "La quota è determinata sulla base dei minuti giocati negli ultimi tre campionati da giocatori cresciuti nei settori giovanili italiani, di età compresa tra i 15 e i 21 anni, e che siano stati tesserati per l'attuale società almeno per tre interi campionati di serie A".
Ipotizzando che si parta già dalla prossima estate, avete idea di quante società possano ambire a rientrare in questi parametri? In sei. Escludendo i quattro club che non hanno abbastanza anni di militanza in Serie A, ne restano altri dieci che non in questi ultimi anni non hanno offerto alcun minutaggio a ragazzi coltivati dal proprio settore giovanile. Ed anche nelle sei società virtuose gli esempi validi si contano sulle dita di due mani con qualche caso isolato ed un solo vero modello da seguire: quello del Milan.Il club rossonero sta infatti facendo giocare con continuità da almeno tre anni un tris di talenti home made come Gianluigi Donnarumma, Davide Calabria e Patrick Cutrone con il portiere ormai titolare inamovibile ed anche gli altri due compagni stabilmente parte delle rotazioni. Il bottino di minuti collezionato dai tre milanisti è talmente cospicuo da poter teoricamente garantire alla società meneghina almento il 45% della somma destinata alla valorizzazione dei giovani. In soldoni parliamo di una cifra tra i 30 e i 50 milioni di euro.
Gli altri casi virtuosi ci portano invece lontani dalle big del campionato ed in provincia incontriamo casi interessanti di ragazzi che hanno svolto tutta la trafila delle giovanili per poi affermarsi nel proprio club di appartenenza. Gli esempi più fulgidi sono quelli di Nicolò Barella del Nicolò Cagliari e Federico Chiesa della Fiorentina ma meritano un applauso anche Chievo e Sassuolo che hanno saputo allevare calciatori veri come Fabio Depaoli e Claude Adjapong. Ha invece un ruolo marginale la Roma, nonostante un settore giovanile da tempo fucina di talenti.
Dati amari che testimoniano un problema reale. La Nazionale può essere incapace di fare gol, l'ex ct Ventura può aver sbagliato le scelte, ma se abbiamo visto in televisione gli ultimi Mondiali c'è una ragione ben più profonda. Ed è il momento di fare qualcosa per cambiare.
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