Nella 24^ giornata di serie A, ottima come al solito la direzione di Orsato. Qualche sbavatura di Rocchi, mentre Massa e Irrati non convinconoPerdonatemi se inizio con una notizia che ha sconvolto soprattutto chi vive lo sport da arbitro durante le trasferte, non importa la categoria, non importa se sei un arbitro di fama mondiale e non importa se sei il primo o l’ultimo, sai che spesso sei solo verso un destino che potrebbe essere infame. Sabato 15 febbraio, un ragazzo di 25 anni, allievo della Polizia di Stato e arbitro di calcio CAI della sezione di Aosta, a causa di un incidente stradale è deceduto mentre si accingeva a raggiungere l’aeroporto di Torino e decollare verso la sua passione, dirigere una partita di calcio di Eccellenza in Basilicata ma il fato è stato ingrato con Loris Azzaro e il pensiero vola a tutti i ragazzi che quotidianamente si spostano per la loro grande passione, ovvero fare l’arbitro. Rimane l’amarezza di una giovane vita spezzata e di un sogno che si infrange. Riposa in pace caro Loris, figlio sfortunato, e un abbraccio immenso ai tuoi genitori. Mi ero ripromesso di non parlare più del VAR, ma alla luce di quello che è successo nella gara di Coppa Italia, semifinale di andata tra Milan e Juventus, e alla luce dell’ultima notizia e cioè del “Challenge”, ho l’obbligo di aprire una parentesi, sperando che sia l’ultima, su quello che sta accadendo negativamente nel gioco più bello del mondo, almeno lo era fino a qualche anno fa. Credo che si parli di moviola in campo da oltre 25 anni, da quel noto programma che era “Il Processo del Lunedì” condotto da Aldo Biscardi, con ospiti illustri a cominciare dal mitico Maurizio Mosca, giornalista d’altri tempi, grande intenditore di calcio ma che sapeva ironizzare e rendere questo sport divertente, a volte ridicolo, sdrammatizzando il tutto come dovrebbe essere uno sportivo. Si parlava già di usare la tecnologia, ma ai tempi nel nostro campionato scendevano Arbitri con la A maiuscola, e dietro a loro c’erano dirigenti, compresi quelli del periodo noto come “Calciopoli”, che portavano avanti una squadra di uomini carismatici e preparati che in campo incutevano un certo e doveroso rispetto. Sbagliavano, forse più di oggi, ma la loro personalità era tale, che l’errore spesso veniva accettato perché l’arbitro, prima di tutto è un uomo e nella sua natura l’essere umano prima o poi sbaglia e grazie a questi grandi arbitri non c’era assolutamente bisogno di moviola in campo. Da qualche anno nel calcio è entrata la tanta osannata tecnologia, il o la VAR, chiamatela come volete, ma dietro o davanti allo schermo c’è un arbitro-uomo che deciderà a sua discrezione, a suo modo di vedere. Gli ultimi casi li abbiamo visti nella tanta discussa semifinale di Coppa Italia tra Milan e Juventus, nella quale è stato concesso un rigore ai bianconeri, decisamente assurdo, mentre non è stato preso in considerazione un rigore sfacciatamente netto sempre in favore dei campioni d’Italia. Qualche giorno addietro è uscita fuori la notizia che la FIGC, per richiesta di diverse società, vorrebbe introdurre la chiamata da parte delle squadre, il cosiddetto Challenge, una soluzione che ho sempre sostenuto prima ancora dell’avvento del VAR. Si presume che questa introduzione non avvenga nell’immediato, occorre prima una fase sperimentale e visto che la tecnologia ormai sembra prendere sempre più spazio nel mondo del calcio, la richiesta dell’on field review da parte dei contendenti, dia agli arbitri più potere giurisdizionale e ricorrere solo al VAR esclusivamente a richiesta delle società.Il Challenge toglierebbe molte castagne dal fuoco ai direttori di gara, facendo assumere alle squadre la responsabilità dei loro interventi. Ovvio che queste chiamate abbiano un limite, ad esempio 2 per tempo, ma se oltre al challenge rimangono anche le chiamate di coloro che sono al VAR, allora non abbiamo risolto nulla, anzi, il caos sarebbe veramente totale a mio modesto parere. Quindi? Come la mettiamo? VAR o NON VAR? Challenge o non Challenge? Io sono sempre per il calcio a misura d’uomo e non tecnologico e non si mette in dubbio che il gioco oggi è cambiato, più veloce e fisico di quando scendevo in campo, ma è anche vero che gli arbitri si sono sempre adeguati all’evoluzione migliorando la loro preparazione tecnica e soprattutto atletica. L’unico vero problema è invece l’AIA, da 10 anni a questa parte si lavora male e non si sfornano arbitri eccelsi, a parte Orsato e Rocchi, entrambi purtroppo al capolinea. Il motivo lo sappiamo e conosciamo tutti, in primis la FIGC, ma lasciamo ai posteri l’ardua….soluzione. LECCE - SPAL (2-1): Arbitro Guida di Torre Annunziata (Meli - Carbone), IV° Di Martino, VAR: Valeri, AVAR: Bindoni. In settimana Gigi Di Biagio ha sostituito l’esonerato Semplici ma non basta alla Spal per cambiare passo che rimane all’ultimo posto della classifica e vede sempre più distante la salvezza. Lecce che tenta di staccare il biglietto per la salvezza, ma la classifica dice che è ancora troppo presto. Guida dirige bene, come gli capita oramai da qualche domenica, ma attendo gare più toste per poter comprendere di che pasta è fatto. 40’: l’arbitro campano non ha bisogno della tecnologia per poter decretare il fallo da rigore per i leccesi, Bonifazzi atterra, quasi in prossimità dell’area di porta ferrarese, lo sloveno Majer. Mancosu realizza dagli undici metri. BOLOGNA - GENOA (0-3): Arbitro Massa di Imperia (De Meo - Gori), IV° Ros, VAR: Nasca, AVAR: Cecconi. Crolla in casa il Bologna, nonostante un buon inizio di gara, ma il Genoa nelle ripartenze ha creato non poche difficoltà ai felsinei portando a casa l’intera posta. Tre punti importanti per poter sperare nella salvezza. Rossoblu che dopo tre vittorie consecutive, trovano una sconfitta causa anche l’espulsione dell’olandese Schouten che lascia il Bologna in 10 per un’ora, il Genoa era già in vantaggio per 0 a 1. Massa…lascia molto a desiderare, soprattutto nel disciplinare, vista la gara per niente cattiva. C’è stato un solo episodio che il direttore di gara addirittura valuta male e cioè al 34’: intervento “killer” di Schouten su Behrami in una zona del campo insensata, Massa a soli tre metri stranamente ammonisce e prima di riprendere il gioco Nasca al VAR lo invita all’on field review e questa volta espelle l’olandese. L’entrata è decisamente brutta, con il piede destro a martello, entra in scivolata sulla tibia destra dello svizzero. 89’: ineccepibile il rigore in favore del Genoa, con la conseguente doppia ammonizione di Denswil per fallo su Behrami in area bolognese. Criscito realizza lo 0 a 3. ATALANTA - ROMA (2-1): Arbitro Orsato di Schio (Manganelli - Preti), IV° Manganiello, VAR: Maresca, AVAR: Fiorito. Al Gewiss Stadium la Dea allontana, forse definitivamente, la Roma per la lotta Champions ma ancora il campionato è lungo e tutto può accadere. Primo tempo divertente tra Atalanta e Roma con i giallorossi che passano addirittura in vantaggio con il solito Dzeko che approfitta di un maldestro controllo di Palomino sulla trequarti romanista, ma lo stesso Palomino realizza il pareggio all’apertura del secondo tempo e l’Atalanta domina fino al vantaggio definitivo. Orsato…OK!! Nulla da evidenziare.UDINESE – HELLAS VERONA (0-0): Arbitro Abbattista di Molfetta (Giallatini - Paganessi), IV° Sozza, VAR: Di Paolo, AVAR: Tolfo. L’Hellas Verona delle meraviglie esce indenne dalla Dacia Arena e continua la serie positiva rimanendo agganciata all’Europa. Gli scaligeri dominano il primo tempo, ma Musso è in giornata e para anche l’impossibile. I friulani agiscono di rimessa ma senza creare grossi problemi ai giallo blu. Abbattista della sezione di Molfetta dirige sufficientemente una gara di facile conduzione anche se nel secondo tempo si innervosisce un po’ a danno del bel gioco visto nella prima frazione. 65’: annullato giustamente un gol all’Udinese realizzato da De Paul che mette in rete un respinta del palo dopo un tiro di Lasagna, quest’ultimo in netto offside su imbeccata di Okaka. Paganessi vede bene e il VAR conferma la chiamata dell’assistente. JUVENTUS - BRESCIA (2-0): Arbitro Chiffi di Padova (Mondin - Bottegoni), IV° Pezzuto, VAR: Giacomelli, AVAR: Ranghetti. Com’era nelle previsioni, all’Allianz Stadium di Torino la Signora sconfigge il Brescia ma ci sono voluti ben 40’ per realizzare solo su punizione la prima rete con Dybala, dopo che le rondinelle sono rimaste in 10 per l’espulsione, per due giuste ammonizioni, di Aye. Chiffi dirige senza patemi una gara estremamente facile. Non ci sono azioni da analizzare, l’unico episodio all’81’: annullata una rete ad Higuain per fuorigioco. Sulla punizione di Dybala, il centravanti era di poco al di là della linea che delimita l’offside e Bottegoni immediatamente alza correttamente la bandierina. SAMPDORIA - FIORENTINA (1-5): Arbitro Irrati di Pistoia (Di Vuolo - Santoro), IV° Serra, VAR: Aureliano, AVAR: Liberti. Irrati sempre in fase discendente fa innervosire una gara con una condotta piuttosto blanda. Mai certo negli interventi a cominciare dal 17’: sul cross di Castrovilli in area ligure, salta Ramirez contrastato da Chiesa che sbilancia il blucerchiato, il pallone termina sul braccio largo del centrocampista uruguaiano e Irrati fa proseguire. Aureliano al VAR lo richiama a rivedere l’episodio e il toscano assegna il penalty che Vlahovic realizza. Queste nuove e incerte regole penalizzano i difensori anche quando subiscono fallo? A mio modo di vedera, Ramirez non vede il pallone e viene sbilanciato dall’attaccante viola, ma il calcio attuale, quasi disumano, vuole che venga decretato il fallo. 40’: secondo rigore per la Fiorentina. Murru alza il gomito e colpisce Pezzella in piena area sampdoriana, anche in questo caso Irrati non si avvede e ancora una volta il VAR interviene per l’on field review. Il fallo c’e tutto come anche la seconda ammonizione per Murru. Penalty trasformato questa volta da Chiesa. La Sampdoria rischia di farsi risucchiare nella zona calda, mentre la squadra toscana ritrova una certa serenità. SASSUOLO - PARMA (0-1): Arbitro Mariani di Aprilia (Lo Cicero - Affatato), IV° Marini, VAR: Pairetto, AVAR: Galetto. Torna Gervinho dopo le vicissitudini di inizio anno e l’ivoriano trova la rete che consegna i 3 punti ai ducali contro uno sfortunato Sassuolo che meritava il pareggio. L’arbitro della sezione di Aprilia dirige bene senza nessun problema, il Sassuolo protesta per un presunto fallo ai danni di Berardi nell’azione che porta al vantaggio parmense, ma non c’è nulla e fa bene il direttore a far continuare. CAGLIARI - NAPOLI (0-1): Arbitro Doveri di Roma 1 (Del Giovane - Valeriani), IV° Ghersini, VAR: Calvarese, AVAR: Tegoni. Il Napoli è quasi vicino all’Europa dopo questa vittoria a Cagliari. La squadra isolana è apparsa un po’ spenta e gli azzurri con Mertens conquistano 3 punti importanti. Nessun episodio da analizzare con Doveri ben coadiuvato dai suoi collaboratori.LAZIO - INTER (2-1): Arbitro Rocchi di Firenze (Alassio - Costanzo), IV° Pasqua, VAR: Mazzoleni, AVAR: Vivenzi. Lazio castiga grandi, ma grande lo è la squadra biancoceleste che si ritrova a un solo punto dalla Juventus, sconfitta il 7 dicembre 2019 all’Olimpico. Stessa sorte è toccata ai milanesi che pur passando in vantaggio, come capitò la Signora, si fa rimontare e superare da una Lazio mai doma che ha ampiamente meritato di vincere. Rocchi ha diretto con qualche sbavatura che ci può stare vista l’importanza della gara. L’arbitro della sezione di Firenze, non ha nessun dubbio nell’assegnare il penalty che consente ai laziali di agguantare i nerazzurri, De Vrij spinge vistosamente Immobile che sta per calciare a rete dentro l’area di rigore al 49’. Qualche dubbio sul colore del cartellino per l’olandese ma, rivedendo l’azione, fa bene Rocchi ad ammonire il difensore. Il fallo non è duro ed inoltre ci sono altri 2 calciatori interisti che teoricamente potrebbero intervenire. 78’: annullato correttamente un gol all’Inter realizzato da Lautaro Martinez che mette in rete di testa dopo un passaggio al centro di Young. L’argentino è al di là della linea del fuorigioco e Costanzo, assistente nr. 2 di Rocchi, vede bene. MILAN – TORINO (1-0): Arbitro Fabbri di Padova (Schenone - Baccini), IV° Sacchi, VAR: La Penna, AVAR: Peretti. Il Milan conquista 3 punti importanti ed agguanta a quota 35 punti Hellas Verona e Parma per raggiungere un piazzamento che vale l’Europa. Ci pensa il solito Rebic a realizzare il gol vittoria, in una gara non entusiasmante e con un Torino privo del passo giusto di inizio stagione. La classifica dei granata non dà tranquillità e adesso il Torino sente il fiato delle compagini che lottano per allontanarsi dalla zona retrocessione, che a parte Spal e Brescia, predestinate a retrocedere, tutte le altre sono ancora in bilico. Fabbri non ha difficoltà a dirigere una gara priva di episodi di rilievo.  
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