Vlahovic, proprio non ci siamo! Il serbo delude ancora una volta
Il centravanti della Juventus non segna dalla partita contro il Verona e sta giocando molto sottotono rispetto alle sue possibilità
Dusan Vlahovic è uno degli attaccanti più forti della Serie A. Occorre precisarlo, in quanto qualsiasi critica a lui rivolta potrebbe essere esasperata a tal punto da pensare delle vere e proprie blasfemie sul suo conto, come per esempio il fatto che la Juventus debba venderlo al più presto.
La partita di ieri sera contro il Napoli non cancella certamente i suoi meriti e soprattutto i suoi pregi tecnici, ma è apparsa così negativa da aver messo in evidenza quei limiti caratteriali che in questo momento gli stanno impedendo di arrivare alla consacrazione definitiva con la maglia della Juventus.
Ad oggi, Vlahovic preserva ancora una caratteristica negativa che gli impedisce di fare quel definitivo salto di qualità ai massimi livelli del campionato italiano e che risulta finanche dannosa all'interno dell'economia del gioco di Thiago Motta.
Vlahovic tende ad arrendersi troppo presto
Il principale difetto di Dusan Vlahovic non ha niente a che vedere con un particolare aspetto del suo bagaglio tecnico, né tanto meno con quelle che sono le sue caratteristiche da 9 “classico”.
Il vero problema del serbo è rappresentato da un difetto caratteriale che preserva ogni volta che si verifica una situazione a lui sfavorevole. Alla prima giocata che non gli riesce a livello tecnico, sia esso un controllo o un passaggio sbagliato vistosamente, Vlahovic crolla drasticamente di colpi, non soltanto sbagliando di tutto con e senza la palla, ma anche demoralizzandosi sempre di più.
Questa situazione non va solo a condizionare irrimediabilmente il rendimento individuale del serbo, ma va anche a rovinare l'alchimia della coralità del gioco di Thiago Motta. La Juventus è infatti improntata sul palleggio insistito atto alla ricerca improvvisa della verticalizzazione mortifera per la difesa avversaria, e tutto ciò rischia di crollare come un castello di carte quando Vlahovic si isola rispetto al gioco.
Non sorprende quindi che Thiago Motta abbia deciso di sostituirlo addirittura alla fine del primo tempo, conscio del fatto che la situazione nella zona centrale dell'attacco fosse fortemente compromessa. Stava infatti diventando insostenibile vedere Vlahovic mentre finiva dentro le fauci di Alessandro Buongiorno, con quest'ultimo mai in difficoltà in fase di marcatura nei suoi confronti.
In queste condizioni, Vlahovic è un uomo in meno rispetto a quello che ci si potrebbe aspettare da un attaccante di questo calibro, e sarà compito di Thiago Motta cercare di trovare la ricetta perfetta per sbloccarlo a livello caratteriale.
Serve fare lo switch mentale per diventare per davvero un grande attaccante
Dal principio, si deve smentire una volta per tutte l'idea che Thiago Motta intenda scaricarlo il prima possibile. È un'opzione che deve essere scartata a tutti i costi specialmente se si considera che Vlahovic è il miglior centravanti a disposizione della Juventus, di molto superiore alla sua riserva Milik.
Non si può però escludere l'idea che nella prossima giornata di campionato Motta possa decidere di relegarlo momentaneamente in panchina in modo tale da spronarlo ad entrare col sangue agli occhi e dimostrare di che pasta è fatto.
Vlahovic non ha più scuse, a questo giro può dire di avere a disposizione un gioco pronto a valorizzarlo una volta per tutte, ora sta a lui dimostrare tutte le sue migliori qualità, senza innervosirsi inutilmente di fronte al primo episodio che gli gira storto.