Caso Cierrebi: il Comune pare non fidarsi più del Bologna
Tra ritardi e necessità elettorali, il Comune di Bologna rivede la propria posizione sul Cierrebi. Vacilla la fiducia nella volontà del Bologna di ristrutturare il Dall'Ara?
- di Alberto Bortolotti -
"Il mio timore è che tra due anni ci sia un supermercato al Cierrebi e non uno stadio risistemato". Queste parole sono state pronunciate lunedì 2 luglio nella riunione della Consulta Comunale dello Sport dall'Assessore competente Matteo Lepore. Del resto era chiaro: la paura dell'amministrazione municipale, anche e soprattutto in vista della tornata elettorale locale della primavera 2021 (con esito incertissimo), è di sostituire un impianto sportivo, la piscina del Cierrebi, con un market Despar. Con impatto esiziale verso l'elettorato di centrosinistra. Ha ragione Maccaferri, che di questa iniziativa - assieme a Fenucci - è propugnatore (e costruttore, e proprietario), nel richiamare il fatto che tutta la macchina formale è già operativa. Forse ha meno ragione nel palesare sorpresa sul fatto che Palazzo d'Accursio tifi apertamente per il ritorno del circolo nell'alveo della Cassa di Risparmio: rumors in proposito esistono da mesi e sicuramente ne era stato reso edotto. Ma perché il Comune ha cambiato idea? Semplice, perché evidentemente, da Merola in giù, non si fidano più ciecamente, come hanno fatto per anni, del fatto che il Bologna intenda perseguire il proposito di rammodernare il Dall'Ara (e le aree che costituiscono la possibile compensazione economica dei costi relativi). I continui ritardi e aggiornamenti nella presentazione del progetto hanno scalfito il rapporto di fiducia reciproca. Intendiamoci: quei ritardi non sono, del tutto, immotivati. Resta il fatto che c'è meno disponibilità ad attendere sine die. Ed esiste una fatale rassegnazione a non mettersi sul bavero della giacca il distintivo di uno stadio bello nuovo. Se non succede, pazienza. Dal Bologna continua a filtrare l'idea di volere accelerare, o meglio recuperare il ritardo. Sarebbe ora di fare, sul piano del progetto (ingegneristico e architetturale: qualcosa di molto concreto, quindi) uno scatto in avanti e ci si augura che di questo sia esistita consapevolezza nel recente vertice di Montreal. In fondo, è tutto in mano al club rossoblu.Ma se da Casteldebole - legittimamente - contrattaccano, non è che Palazzo Saraceni, sede di Fondazione Carisbo, stiano fermi. Detto che il "nuovo" Cierrebi ha tanti meriti, in primis quello di avere restituito alla collettività - grazie all'opera di Virtus e Pontevecchio che lo gestiscono - uno spazio multifunzionale e polisportivo, l'idea dei consiglieri più convinti dell'operazione è quella di cambiare radicalmente la prospettiva. Non più un "circolo" tradizionale, ma un luogo che consenta, tramite lo sport, di inserire nella società giovani disagiati. Una sorta di laboratorio social-sportivo che vuole essere pilota in tutto il paese. E che si ritiene possa far breccia nel cuore del Comune fin dall'incontro, in programma domani, tra il Sindaco Merola e il Presidente di Fondazione Monti. Infine, è curioso e interessante guardare i verbali della Consulta dedicati alla questione stadio. Quello più articolato è del marzo 2017, in piena "honeymoon" tra i politici e il club a trazione canadese. "Nel piano strategico vi è anche lo Stadio, a dicembre è stato consegnato al Bologna un dossier in cui erano illustrate le modalità sia amministrative che urbanistiche che potessero dare il via un progetto di riqualificazione dello Stadio. Il Bologna ha risposto proponendo la riqualificazione dello Stadio e la riqualificazione del quadrante Ovest della Città. Il Sindaco ha risposto dando disponibilità. Si attende quindi verso giugno - agosto la proposta del Bologna che verrà posta ad evidenza pubblica così come le piscine. Si porrà attenzione all'aumento di parcheggi, al il trasporto pubblico ecc per dare alla città delle risposte che sono in aspettativa da parte della popolazione. Nella lettera del Bologna si fa riferimento ad una città dello sport, dando più sport, dare risposte a quelle società sportive che operano nello stadio e utilizzare l'antistadio. Nella logica di aumentare gli impianti sportivi su proposta anche di privati". Belle parole: riqualificazione di una porzione della città, aumento di parcheggi, trasporto pubblico, cittadella dello sport. Il vento pare essere proprio cambiato. Ahimè.
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