Molto spesso, la scaramanzia è un vizio che fa parte del mondo del calcio. Sono tanti i tecnici o calciatori che non possono fare a meno di eseguire dei ”rituali” scaramantici prima delle partite e l’attuale tecnico della Lazio, Maurizio Sarri, è uno di questi. Gianlucadimarzio.com ha intervistato alcuni ex collaboratori del tecnico toscano, i quali hanno rivelato alcuni aneddoti divertenti. Nicolò Pratesi, su giocatore nel Craviglia, ha rivelato il seguente aneddoto: 

“Ci sono mille storie su Maurizio, soprattutto sulla sua scaramanzia! Ad esempio, un giorno eravamo tutti pronti per iniziare l’allenamento ma Sarri non arrivava. Allora aspettammo, aspettammo, aspettammo e alla fine decidemmo di chiamarlo. Lui rispose dicendo che era in macchina fermo perché gli aveva attraversato la strada un gatto nero e avrebbe dovuto aspettare per forza che passasse un’altra macchina prima di lui, se no non si sarebbe mosso. Solo che di macchine proprio non ne stavano passando…Quante risate!”.

Pure Walter Girezzi, ex dirigente dell’Antella, ha voluto raccontare un episodio: “Mangiavamo sempre nel mio ristorante e lui voleva che tutti si sedessero ogni volta al solito posto. Un giorno un altro dirigente, Dante, mi venne a dire che aspettavano un certo Ciucchi prima di mangiare e quando glielo riferimmo iniziò a toccarsi dappertutto per la scaramanzia perché questo Ciucchi non giocava più con noi. Un altro episodio simpatico che ricordo è legato a quando allenava la Faellese, dove c’era un factotum bassissimo di statura, chiamato bonariamente ‘il nano’, che Maurizio portava con sé ovunque. Una volta forarono la ruota della macchina e a vederli insieme, uno alto un metro e novanta e l’altro un metro e venti, che non riuscivano a cambiare la ruota, faceva molto ridere. Quando era all’ Empoli lo incontravo a comprare il giornale, facevo apposta a dirgli che la domenica avrebbe vinto, così iniziava a toccarsi dappertutto!”.

Infine, riportiamo pure la testimonianza di Alfredo Gennaioli, su ex portiere nella Sansovino: “Ci divertivamo molto con Sarri, anche se era un martello pneumatico negli allenamenti. Una domenica dovevamo giocare lo scontro diretto a Chiusi e noi eravamo secondi a 4 punti da loro. La domenica prima Sarri urtò accidentalmente la macchina di un mio compagno, Marco Fara, con la sua BMW Station wagon grigia e poi vincemmo. Così, la domenica della partita contro il Chiusi, appena arrivò al campo, urtò intenzionalmente la sua vettura nuovamente contro quella del povero Marco Fara! Restammo senza parole, ma alla fine vincemmo 2-0…Poi, vestiva sempre di nero e non voleva che i suoi giocatori usassero scarpini che fossero di un colore diverso dal nero”.

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