Ormai ci sono sempre meno dubbi: Endrick è un vero e proprio portento, e tanti saluti a chi continua a fare sfottò ai suoi danni per quella che era la sua condizione fisica nella Copa America di quest'estate e sulle perplessità che c'erano sul suo conto sin dal suo approdo al Real Madrid.

Poco per volta, piano piano, Endrick si sta prendendo il suo spazio nel Real Madrid, là dove c'è francamente l'imbarazzo della scelta per l'attacco da parte di Carlo Ancelotti, che può contare nel brasiliano oltre che in Jude Bellingham, Vinicius, Brahim Diaz, Kylian Mbappé, Rodrygo e Arda Guler.

Il fatto che stia riuscendo già a strapparsi le sue soddisfazioni in un attacco contraddistinto dal sovraffollamento di stelle la dice lunga su quanto il classe 2006 sia affamato nel Club più prestigioso al mondo.

Endrick Felipe Moreira de Sousa
Endrick Felipe Moreira de Sousa (ph. Depositphotos)

Il gol prepotente segnato allo Stoccarda

Che Endrick sia dotato di un tiro mortifero è cosa nota sin da quando giocava nel Palmeiras. La sua prepotenza al tiro è evidente già da tantissime clip e anche il suo primo gol segnato con la maglia del Real Madrid contro il Real Valladolid certifica le sue straordinarie qualità.

Da questo gol contro lo Stoccarda emerge un pattern tecnico tutt'altro che banale, ovvero il fatto che Endrick osservi attentamente il portiere per scovare la minima incertezza dell'estremo difensore avversario e mirare con una conclusione potente nel lato in cui è vulnerabile.

Endrick è prepotente calcisticamente parlando, e la violenza con cui ha blindato il risultato sul 3-1 indica la fame di arrivare di un giovane dai tanti margini di miglioramento.

Il record stabilito nella serata di ieri

Ad essere ulteriormente impressionante di Endrick è anche il fatto che abbia strappato un record di precocità a dir poco unico nella storia del Real Madrid.

Il brasiliano ha infatti abbattuto il record di Raul come marcatore più giovane della storia dei Blancos in Champions League, all'età di soltanti 18 anni e 58 giorni, contro i 18 anni e 113 giorni stabiliti dal 7 contro il Ferencvaros nel 1995. 

Anche Carlo Ancelotti si è speso in parole di elogio nei confronti di Endrick, elogiandolo per l'efficacia e per l'intelligenza tattica che mette in campo per leggere al meglio le situazioni che gli si presentano davanti:

Ha il dono che gli attaccanti sognano, quello di essere molto efficace, decisivo. Si vede che ha qualcosa di speciale, qualcosa che non ho mai visto. E ha un tiro così forte. Endrick ha avuto coraggio perché era l'ultimo pallone della partita, sul risultato già in cassaforte. La soluzione migliore era quella di sfruttare il tre contro uno, con Vinicius e Rodrygo aperti sulle ali, ma lui fatto tutto molto bene, anche se forse ha scelto la soluzione più complicata.

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