Gattuso: "Sono preoccupato, Empoli da non sottovalutare. Con Maldini..."
Gennaro Gattuso, alla vigilia di Milan-Empoli, analizza il periodo dei suoi: "Dobbiamo crescere nella continuità. Ho un confronto continuo con la dirigenza"Dopo la sonora vittoria conquistata, in trasferta, su un campo difficile come quello di Bergamo contro l’Atalanta di Gian Piero Gasperini, in casa Milan è l’ora di rimettersi l’elmetto: domani sera, a San Siro, i meneghini ospiteranno l’Empoli di Giuseppe Iachini,quart’ultimo in classifica ma reduce dall’ottima prestazione coronata dai tre punti messi a referto contro il Sassuolo. Gennaro Gattuso, alla vigilia di un match delicato e da non sottovalutare, sfrutta la conferenza stampa della vigilia per chiarire che l’attenzione domani non può mancare, analizzando diversi i temi della settimana.
Domani una partita difficile:
“Da parte mia, per domani c’è grande preoccupazione. Non sarà per nulla una partita facile contro una squadra che abbina qualità tecniche a una fase difensiva molto efficace. L’Empoli ha cambiato modulo tattico da poco, ha grandi valori ed è ben messa in campo. Con Iachini non si scherza, perché è un allenatore che prepara benissimo le partite. La sua è una squadra che palleggia e che appena può va in verticale. Anche sui calci piazzati non sono niente male”.
Sul periodo positivo del Milan:
“Bisogna essere bravi, in questo momento, a fare meno danni possibili dando la possibilità anche a chi sta giocando meno. Dobbiamo continuare a non mollare pensando a casa nostra e non a quello che succede agli altri”.
Sui possibili miglioramenti da apportare:
“Si deve migliorare nello sviluppo dell’azione. Questa è una squadra che può farlo. Anche sul 3-1 a Bergamo si poteva gestire meglio il possesso. Tutte le squadre in lotta per il quarto posto hanno una rosa importante e chi non fa le coppe è più avvantaggiato. Ma io preferivo giocare oggi l’Europa League e sabato in campionato”.
Sulle capacità di Gattuso come allenatore e sulla voglia del gruppo:
“Devo ringraziare la squadra che sta facendo qualcosa di importante. Io e il mio staff proponiamo, la squadra fa. Non ho bisogno che mi dicano 'bravo' quotidianamente, né vado in depressione se mi dicono che sono scarso. Ci sono tanti tifosi da tastiera che ogni giorno si sbizzarriscono.
Questo non è il Milan di Gattuso, né quello di Piatek. Questo è il Milan di tutti, di Gattuso, della dirigenza, dei giocatori presenti in rosa, di tutti. Io oggi premo sulla voglia, che è lo step che dobbiamo superare per dare continuità ai risultati”.
Sulle parole rivolte da Paolo Maldini a Gattuso nel post Atalanta-Milan:
“Paolo dice la verità, è capitato che qualcosa non la condividessi io, come loro a volte non condividevano delle cose che pensavo io. Ma abbiamo un confronto quotidiano e un rispetto l’uno dell’altro tali che mi hanno fatto crescere tanto. Noi dobbiamo fare il bene del Milan, un club che negli ultimi anni non è stato dove deve stare, e non pensare al proprio ego e ad altro. Maldini, Leonardo e Gazidis per me sono tutti valori aggiunti. Siamo in buone mani, abbiamo visto tutti come si sanno muovere nel mercato”.
Su un possibile ciclo al Milan:
“Io non vado così in fretta con la testa, ma penso al mio percorso giorno dopo giorno e a fare risultato, a cominciare dal match con l’Empoli. Oggi non si può programmare nulla e se lo si fa, c’è sempre l’incognita su chi vuole rimanere e chi no. Oggi il calcio è più dinamico rispetto a prima”.
Sulle parole di Calhanoglu e sul rapporto con i giocatori:
“Io penso che il rapporto non è solo con Calhanoglu ma con tutti i giocatori: vado alla ricerca del rapporto umano. Poi lui sa il periodo che ha passato per questo ho avuto il suo abbraccio e le sue parole. A me in questo momento piace coccolare chi non ha passato un periodo semplice”.
Sugli infortunati e sulle eventuali nuove posizioni in campo di alcuni elementi:
“Strinic si sta allenando con noi. Zapata tra sette-otto giorni penso sarà a disposizione del gruppo.
Paquetà in qualche occasione sta già facendo l’esterno d’attacco perché si inverte con Calhanoglu. Lui può fare tutti i ruoli, la mezz’ala, la punta e l’attaccante esterno. Conti può fare il quinto di centrocampo, l’attaccante esterno no, perché ne abbiamo già tanti”.
Sulla capacità delle donne di parlare e intendersi di calcio:
“Mia moglie fa la formazione. Scherzi a parte, io tre volte a settimana parlo con Carolina Morace, un allenatrice molto preparata. Nel mondo in cui viviamo, penso che ci siano molte donne che capiscono di calcio e che sono all’altezza”.
Sul match di Champions tra Atletico e Juventus e sulla maggiore corsa delle squadre straniere rispetto alle italiane:
“Se la palla va veloce corrono anche i giocatori. Ieri la Juventus ha corso. L’Atletico si sa difendere benissimo sui venti-venticinque metri e poi sa attaccare in velocità. Ogni calcio piazzato sembra questione di vita o di morte per loro. Non sono d’accordo sul Cholismo inteso solo come fase difensiva: l’Atletico crea. Il gesto di ieri di Simeone non era bello, ma quando uno vive il calcio in maniera passionale…Io sono l’ultimo a poter parlare di questo.
Noi in Italia abbiamo dei grandissimi allenatori, ma poi pensiamo di essere una Nazione che sa tutto e non sbaglia mai. Penso che sia importante lavorare con criterio, ma che sia anche giusto far riposare i giocatori per farli rendere al meglio, e lo dice uno che non si fermava mai”.
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