Potrebbe risultare senz'altro prematuro emanare sentenze precipitose nei confronti della Juventus di Thiago Motta. Del resto non è ancora passata la prima metà della stagione 2024-2025 e c'è ancora del tempo da sfruttare quanto prima per impostare un netto cambio di direzione dal punto di vista tecnico e mentale.

Tale convinzione potrebbe però continuare ad essere posticipata da ciò che ci restituiscono i fatti salienti degli ultimi mesi, che ritraggono una Juventus in evidentissima crisi di risultati in Serie A nonché di identità di gioco e di comportamento in campo.

10 pareggi in 16 partite di campionato sono decisamente troppi per una società come la Juventus che dopo gli investimenti fatti in estate era chiamata a fare il salto di qualità ai vertici del campionato italiano, dando prova di essere cambiata per il verso giusto.

Thiago Motta
Thiago Motta (ph. Image Sport)

Gli infortuni non bastano per giustificare certi problemi dell'attacco tutt'ora irrisolti

È ormai sotto gli occhi di tutti il fatto che l'attacco della Juventus faccia una fatica mostruosa ad incidere nella metà campo avversaria, e del resto lo stesso Thiago Motta sembrerebbe non essere riuscito ancora a trovare una soluzione adeguata per tutto ciò che riguarda la fase offensiva.

Non aiuta certamente il palleggio insistente prima di imbeccare gli attaccanti, così come il rendimento di Teun Koopmeiners è stato parecchio deludente fino ad oggi, a riprova di come qualcosa per la Vecchia Signora non giri per il verso giusto.

Serve trovare una soluzione al più presto, perché là davanti non si può continuare a faticare così tanto, non riuscendo mai a trovare con continuità la via del gol al di fuori di situazione estemporanee (vedasi il gol di Mbangula contro il Bologna) o episodiche (il rigore segnato da Vlahovic contro il Venezia).

Teun Koopmeiners
Teun Koopmeiners (ph. Image Sport)

Senza Bremer, la difesa è tutt'altro che imperforabile nonostante il rendimento di Kalulu

Un altro problema evidentissimo della Juventus ci arriva dalla fase difensiva, fortemente deficitaria specialmente dopo l'infortunio di un autentico baluardo come Gleison Bremer, un giocatore che con la sua sola presenza era capace di sorreggere un intero reparto arretrato.

Da quando il brasiliano si è infortunato gravemente al crociato contro il Lipsia con conclusione interruzione anticipata della sua stagione, la Juventus ha perso un riferimento imprescindibile al centro della difesa, ritrovandosi costretta ad affidarsi al solo Pierre Kalulu che, per quanto forte, da solo non basta per sorreggere un reparto intero.

Inoltre, per quanto Federico Gatti si stia impegnando in quello che è il complicatissimo compito rappresentato dalla responsabilità di sostituire un interprete come Gleison Bremer, il classe '98 ha dimostrato più volte di non essere sempre il profilo adatto per quel quelle che sono le richieste di gioco di Thiago Motta.

Nel corso della partita di stasera contro il Cagliari di Davide Nicola valevole per la Coppa Italia, la Juventus avrà bisogno di ripartire al meglio per ritrovare quella solidità difensiva andata ormai perduta, in modo tale da attingere alla miglior versione possibile di se stessa al giorno d'oggi.

Pierr Kalulu e Alessio Romagnoli
Pierr Kalulu e Alessio Romagnoli in Juventus-Lazio (ph. Image Sport)

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