Latina-Catania, Toscano: "Confronto con la società sin da novembre"
Le parole dell'allenatore del Catania, Domenico Toscano, in vista della trasferta col Latina

Il periodo difficile in casa Catania è sotto gli occhi di tutti e in vista della trasferta di sabato pomeriggio alle 15 allo stadio Francioni di Latina contro i padroni di casa nerazzurri l'allenatore Domenico Toscano, durante la conferenza stampa pre partita, ha sottolineato come alcuni calciatori siano pronti a rientrare e come queste partite siano cruciali in vista dei play off.

Lavorare ogni giorno
Abbiamo un altro giorno per valutare alcune situazioni, domani faremo la rifinitura e avremo modo di valutare altre situazioni. Al momento chi rientra sono Montalto, De Paoli, anche se ancora un po' debilitato però ieri ha fatto metà dell'allenamento e oggi l'ha fatto tutto, e Ierardi dalla squalifica però è rimasto a casa oggi a causa di un virus, quindi dobbiamo vedere domani. Per questo vi dico che abbiamo un altro giorno per capire il quadro generale e completo della situazione. Stoppa squalificato, gli indisponibili sono Bethers, Celli, Dalmonte, Di Tacchio, Guglielmotti, Sturaro. Anastasio non si è allenato in questi tre giorni perché veniva da un infortunio: era carico dai 90 minuti che ha fatto domenica, quindi domani vedremo il quadro generale della situazione. Io continuo a rimanere lucido e concentrato sul pezzo. È una situazione non facile perché l'emergenza continua. L'obiettivo è quello di lavorare ogni giorno per portare in questo rush finale la squadra nel momento giusto, nelle condizioni migliori di tutto l'organico, fisica e mentale per affrontare al meglio quello che sarà l'obiettivo che dobbiamo ancora raggiungere: scalare la classifica, entrare nei play-off nella migliore posizione possibile, ma tutto passa attraverso queste partite che non saranno facili.
Confronto con la società c'è da novembre
Una cosa che posso dire ai tifosi è di starci vicino fino a che non fischia l'arbitro al 95'. Se sono contenti ci applaudiranno, se non sono contenti ci fischieranno, ci diranno quello che è il loro pensiero momentaneo. Tanti che abbiamo scelto di venire a Catania lo abbiamo fatto per la piazza, per il calore, per il sostegno che sicuramente negli anni ha dato questa piazza per ottenere i risultati che ha ottenuto. Poi dipende anche da noi farli spingere durante la partita, però dispiace non avere questo sostegno per i 90 minuti. Sulle scelte non sindaco, ma è quello mi piacerebbe vedere perché abbiamo fatto questa scelta per questo, per la piazza, per i tanti abbonati. Il mio confronto continuo con la società c'è già da novembre, dove ho espresso il mio parere sulle cose che bisogna cambiare, che bisogna migliorare, che bisogna implementare. La società è al corrente di questo, non sarà facile cambiarle dall'oggi al domani, mi auguro che si possa fare nel più breve tempo possibile per costruire un Catania, un club, una squadra solida e forte che affronta un campionato difficile e con tante difficoltà pronta ad essere protagonista. Questo è il mio segnale. A Rapisarda l'ho ringraziato quando è andato via per la disponibilità e la professionalità che ha dimostrato per quanto mi riguarda nella mia gestione. Avrà qualche motivazione in più sicuramente, vorrà fare la sua partita contro la sua ex squadra, ma noi dobbiamo concentrarsi sul Latina e su quello che dobbiamo fare. Ripeto, l'atteggiamento e l'approccio faranno la differenza in questa partita.
Sui giovani…
Se il frigo del Catania è pieno o vuoto? Il mio è vuoto e i giocatori del Catania devono considerarlo vuoto, perché ad oggi non è quello che volevamo da questa classifica. La mancanza di continuità è stata determinata da tante situazioni, ma la fame, l'atteggiamento, il capire dove sto giocando, dove sto lavorando è la cosa fondamentale e io dall'inizio dell'anno sto cercando di trasmettere a questa squadra il perché abbiamo scelto Catania. Stoppa si sentiva addosso la responsabilità di aver lasciato la squadra, in un momento in cui noi stavamo cercando di vincere la partita. Sono passaggi per un calciatore che negli ultimi anni è stato un giocatore importante, ma non protagonista. Qua può diventarlo e questi sono passaggi che devono far crescere. Sui giovani dico che se le prestazioni non sono eccezionali si comincia a dire che non sono pronti, che non devono giocare, come succede in tutte le grandi piazze. Dico che sono giovani, non li chiamo giovani perché una volta che sono in prima squadra, in pianta stabile, si allenano con noi e giocano dall'inizio, non li considero giovani. Però chi si affaccia per la prima volta in prima squadra, soprattutto in palcoscenici come quello di Catania, deve essere bravo ad accompagnarli. A me dispiace perché se facessero un percorso come si stava facendo, 10-20 minuti a Monopoli, 30-40 minuti, finché hanno la percezione del peso che ha la loro prestazione, è più facile farli crescere. A me dispiace buttarli così nella mischia in un momento così di difficoltà e di emergenza. Il calciatore cresce come a Monopoli, non per un momento di emergenza. Quando entri in un momento di emergenza, rischi di bruciare il ragazzo. È l'ultima cosa che io come allenatore devo fare.
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