Sabatini: "Bologna è la mia sfida finale. Voglio la felicità"
Le prime parole di Walter Sabatini a Casteldebole tra ambizioni e mercato ripartendo dagli investimenti e da MihajlovicWalter Sabatini si presenta così ai microfoni della stampa bolognese: "Oggi per me è un giorno di festa, Bologna per me è una scelta: voglio vivere qui e magari celebrare qualche successo sportivo. Sono stato sempre affascinato dal Bologna del passato, amavo anche quella squadra dello Scudetto tifando Milan e ho avuto la fortuna di conoscere un faro assoluto come Bernardini. Voglio vivere in una bolla di gioia e penso di meritarmela dopo aver combattuto per sempre e aver rischiato la vita. Cosa vuol dire? Vincere e divertirsi. La cavalcata del Bologna negli ultimi mesi è stata travolgente, mi ha emozionato se riusciremo a trasformare l'eccezionale in normale saremo a metà dell'opera".
Ecco la sua visione dell'attuale sistema di lavoro rossoblù: "C'è una banca dati formidabile, mi commuovo davanti all'efficenza delle persone visto che in 40 secondi mi vengono date risposte sui giocatori che ho segnalato: è stato fatto un lavoro formidabile. Io non rinuncio alle mie follie ma Bigon fa da catalizzatore, ho molto rispetto per lui: so quanto ha sofferto quando le cose non funzionavano ma è assolutamente sereno con tanto da spendere. Di Vaio poi lavorerà direttamente per me aiutandomi, andando in giro per il mondo a verificare i giocatori che indicherò. Saputo è stato molto generoso con me definendomi una leggenda, altri amici mi hanno definito guru e lo accetto di buon grado solo perchè ambisco all'infallibilità".
E l'ambizione per il prossimo futuro: "Questa è la mia sfida finale, non in assoluto ma lo è emotivamente: non voglio più andare a caccia, voglio ottenere risultati qui e farlo subito. Con Suning ho avuto fretta e non siamo andati d'accordo su alcune cose ma anche nella Roma avevo già iniziato a lavorare per creare un network calcistico. Qui ci sono la volontà della proprietà e le nostre competenze: voglio creare un circuito virtuoso di calciatori con Bologna e Montreal al centro del percorso".
Sabatini parla poi di Saputo e di Mihajlovic: "Credo che invocare la presenza del padrone sia un luogo comune: penso che ci debbano essere professionalità e sensibilità che non ne facciano sentire la mancanza. Saputo mi è piaciuto molto e penso che sia un grande presidente. Rispetto a Corvino penso di essere pronto ad affrontare questa realtà nel modo richiesto. Mihajlovic è un allenatore che ribalta i giocatori, la sua permanenza è un'assicurazione sulla vita per tutti noi: prenderà sotto braccio tutti i giocatori che arriveranno e li condurrà al successo. Non pretenderemo da lui di centrare un posto in Europa ma di lottare per qualcosa. Il problema dei calciatori è l'assuefazione al posto che viene assegnato dai media nazionali ma voglio ribaltare tutto questo".
Sulle trattative di mercato: "Non saremo tonti sul mercato. Arriveranno atleti giovani e meno giovani ma la rosa verrà rivisitata senza cambiarla considerando che abbiamo già fatto sforzi per trattenere i giocatori importanti. Porteremo qui giocatori di talento. Orsolini lo vogliamo assolutamente: rinegozieremo il contratto con il suo agente e ce la faremo. Tomiyasu? Facciamo che sia un'ipotesi concreta. La clausola di Pulgar? Prima vogliamo parlare con il mister che penso lo voglia tenere e poi negozieremo. Destro? Gli ho voluto tanto bene, è stato un'operazione perfetta a Roma ma a Bologna non è più stato quel giocatore. Non vogliamo certamente buttarlo via ma le chiavi sono in mano al mister perchè ci fidiamo di lui. Lyanco non possiamo averlo".
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