L'ultimo dei tradimenti tra Juventus e Inter. Beppe Marotta sarà il primo antagonista della propria ex creatura. Con lui, l'Inter può tornare al topDalla Juventus all’Inter: è questa la storia tracciata e ormai in via di perfezionamento di Beppe Marotta. L’ex a.d. bianconero, infatti, una volta risolto ufficialmente il contratto con la società di Andrea Agnelli lo scorso 1° novembre, è pronto ad accasarsi alla guida dei “rivali” di sempre delle Zebre di Torino, i nerazzurri del neo presidente Steven Zhang. In realtà solo l’ultimo dei “tradimenti” nello complicato rapporto storico tra Juve e Inter. Eppure nel trasferimento del dirigente varesino ormai pronto per essere formalizzato c’è qualcosa di nuovo, di insolito e, pertanto, di intrigante. Marotta è, infatti, il creatore, assieme all’ancora bianconero Fabio Paratici, del mostro diventato imbattibile, da troppi anni, in Italia e, probabilmente, di una delle prime quattro corazzate indiziate come possibili vincitrici della Champions League 2018/2019. L’ex direttore generale di Atalanta e Sampdoria si appresta, infatti, ad interpretare il ruolo di antagonista di una macchina perfetta di cui è lui stesso è artefice. Perché, in fin dei conti, chi può sconfiggere meglio una potenza di colui che ne conosce alla perfezione identità e segreti? Il compito di Marotta all’Inter sarà, infatti, quello di potenziare il progetto economico già intrapreso alla grande dalla famiglia Zhang facendo entrare il Biscione, dal punto di vista sportivo, nella cerchia dei top club europei. Per raggiungere tale obiettivo, la proprietà cinese ha offerto al manager lombardo un ingaggio di ben 3,5 milioni di euro annui e un potere decisionale nell’area sportiva costituito dalla piena libertà nelle manovre di mercato. Ma ciò che più affascina del nome di Marotta è la percentuale di investimento futuro che la società Beneamata potrà fare con la sua assunzione. Basti pensare, infatti, che la prima stagione juventina dell’amministratore delegato si chiuse con un fatturato di “soli” 172 milioni di euro e che i bilanci bianconeri dal 2016 al 2018 sono vertiginosamente saliti evidenziando un ricavo di oltre 500 milioni di euro. Se è vero che a Torino la carica di a.d. era accompagnata da quella di direttore generale - ruolo che non verrà rivestito in futuro all’Inter -, è altrettanto fondato il fatto che, nella sede dei pluripremiati campioni d’Italia, sono entrate nel corso degli anni pedine di livello internazionale come Pirlo, Tevez, Vidal, Pogba e Barzagli, il regista e il francese a parametro zero, i restanti tre acquistati rispettivamente alle cifre di 9 milioni di euro l’argentino, 10,5 milioni il cileno e 300 milia euro il difensore italiano. La Juventus avrebbe successivamente incassato 6,5 milioni dal Boca per Tevez, 37 (+3 di bonus) dal Bayern per Vidal e ben 105 milioni dal Manchester United nell’affare Pogba. Se a tali plusvalenze si aggiungono la capacità di reinvestire nel mercato in entrata i soldi percepiti da quello in uscita e la conclusione positiva della trattativa tra la Juventus e il Real Madrid per l’acquisizione di Cristiano Ronaldo - grazie anche, quest’ultima, al lavoro di Fabio Paratici -, allora non si può non fare i complimenti a chi è riuscito ad aggiudicarsi uno dei migliori manager italiani degli ultimi anni. Le parole positive di Spalletti, Moratti, Cordoba e Antonello sulla prossima figura dirigenziale nerazzurra fanno da sfondo a un acquisto top di Steven Zhang: Marotta è probabilmente l’unico alto funzionario italiano in circolazione in grado di poter rendere davvero Internazionale un’Inter in netta crescita sotto l’aspetto tecnico-tattico e finalmente pronta, dal prossimo primo dicembre, ad elevarsi ai vertici del calcio mondiale.
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