Una sfida difficile, quasi impossibile da vincere, ma Sinisa Mihajlovic ce l'ha fatta. Il tecnico del Bologna, ospite del programma di Rai 1 “I Soliti Ignoti”, non solo ha scherzato con un concorrente sulla sua fede calcistica, ma ha anche ricordato i momenti vissuti nella passata stagione quando ha scoperto di dover lottare contro la leucemia.

Mihajlovic a “I Soliti Ignoti”: il suo ricordo della malattia

Autore del libro autobiografico “La partita della vita”, scritto a quattro mani con Andrea Di Caro, Mihajlovic ha detto di essersi “messo a nudo", raccontando tanti aspetti della sua vita, “dall'infanzia, alle guerre, alla malattia e al calcio giocato". Un percorso fatto di alto e bassi che l'ha visto tornare sulla panchina del suo Bologna nel più breve tempo possibile: “Ero più morto che vivo, però avevo fatto una promessa e l’ho mantenuta. Anche perché quella immagine non era di debolezza, ma di forza. Vedi un uomo che non ha vergogna di mostrarsi come è. Le malattie si possono combattere in molti modi, l’importante è non perdere mai la voglia di vivere. Poi ti devi affidare ai dottori bravi”.

 

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