Napoli, le parole di Lukaku: "Vi racconto di quando Conte voleva mettermi fuori rosa"
L'attaccante belga ha ripercorso in una intervista i suoi primi mesi a Napoli, sottolineando il lavoro del suo mister e raccontando qualche aneddoto
Con il termine della scorsa giornata, il Napoli di Antonio Conte si è ufficialmente laureato campione d'inverno in Serie A con 47 punti.
Nonostante l'addio ormai certo di Kvaratskhelia, l'umore in terra napoletana è oltre le aspettative, soprattutto quello di Romelu Lukaku, che ha parlato del rapporto con la città e con i compagni di squadra:
Napoli, Lukaku a tutto tondo
Cosa significa Napoli per me? Una situazione molto bella per me e per la mia famiglia, essere in una città dove la squadra è amata dal popolo: mi sto divertendo tanto con i miei compagni e con chi mi dà i consigli per vivere in questa bella città. Poi i risultati aiutano, stiamo giocando bene e la classifica lo conferma. Tutte queste cose per la mia carriera sono importanti, si cerca stabilità e la mia famiglia qui si trova bene
L'idolo del belga da bambino
Didier Drogba, Ronaldo, Thierry Henry, Adriano e Nicolas Anelka: da ognuno di loro ho cercato di apprendere cose, da piccolo guardavo tanto calcio e andavo a cercare i loro gol, per fortuna ho giocato con due di questi cinque, un altro è stato mio allenatore in Nazionale. Poi con Adriano ci ho parlato, mi manca solo Ronaldo
Il significato di Conte per Lukaku
Tutti sanno il suo valore come allenatore e persona nella mia vita, dentro e fuori dal campo. Io so che posso aprirmi anche a livello personale, lui mi capisce e sa che sacrifici faccio per il calcio: gli posso spiegare come mi sento, la sua mentalità e la sua maniera di vivere il calcio è perfetta per me.. Siamo talmente preparati che non puoi sbagliare, questa responsabilità a me piace tanto ed è un allenatore che migliora ogni giocatore. Queste cose ti rendono un vincente
L'aneddoto ai tempi dell'Inter svelato dall'attaccante
Quando sono arrivato all’Inter facevamo le corse durante l’allenamento, quel giorno lì saltai un blocco di corse. Mi chiamò in ufficio, mi disse che se l’avessi rifatto sarei finito fuori rosa. Avremmo giocato col Sassuolo, e psicologicamente mi diede un grande stimolo perché giocai bene. Da quel momento ci siamo trovati ancora di più, voleva darmi forza mentale e ci riuscì
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