Brambati attacca: "La mancata qualificazione è una retrocessione, Mancini non doveva restare. Vedere Acerbi è una mezza sconfitta"
In un intervento a TMW Radio. l'ex calciatore Massimo Brambati si è soffermato sulla Nazionale di Roberto Mancini
Intervenuto ai microfoni di TMW Radio, Massimo Brambati si è soffermato sulla Nazionale di Roberto Mancini: “Credo che qualche delusione ci sia stata. Soprattutto nelle convocazioni. Noi italiani siamo già al secondo mondiale che saltiamo, squadre meno importanti invece ci sono state, vedi la Svizzera. Mancini disse che non solo ci saremmo qualificati ma che avremmo vinto il Mondiale, non lo dimentico. L'Italia dovrebbe essere gestita come un club. Se vince, ti do' un premio, se perdi un po' di pulizia. Credo che la vittoria dell'Europeo è uno Scudetto ma la mancata qualificazione è una retrocessione. E se succede questo, tengo comunque il tecnico? L'aver rinnovato il contratto prima della qualificazione mondiale vuol dire non avere esperienza manageriale. E se vedo la storia di Gravina vediamo che è stato al Castel di Sangro ma col calcio vero e proprio ha poca esperienza”.
Brambati ha poi aggiunto: "Gravina sa gestire sul serio tutto questo? Io non sono contento a 360 gradi. Le convocazioni? Nessun ct ha mai accontentato tutti, quindi vado oltre questa polemica. Mi domando: un calciatore che milita nel Tigre, squadra di mezza classifica argentina, abbiamo bisogno di un giocatore del genere? Oppure non si può scovare qualcosa di simile in Italia? I centrali difensivi, per me vedere ancora Acerbi lì è una mezza sconfitta. E poi non convocare Zaccagni mi sembra incredibile".