Gattuso: "Voglio 23 cani arrabbiati con lo stesso spirito di...Cutrone!"
Le parole di Gattuso alla vigilia della gara con la Samp: "Non siamo morti. Come tutti anche io sono appeso ai risultati. Domani voglio vincere!"Il Milan non può più sbagliare! I due k.o. contro Inter e Betis sembrano avere smontato tutte le certezze date da Gennaro Gattuso alla propria squadra prima della sosta per le Nazionali. I rossoneri, oltre alla confusione tattica, hanno dimostrato serie lacune dal punto di vista mentale, un limite, quest’ultimo, troppo grosso per essere accostato alla condizione fisica precaria di alcuni elementi chiave della rosa. Se poi il virus contagia anche uno come Gonzalo Higuain - parso particolarmente nervoso nel match di giovedì scorso contro il Betis - allora la gravità della malattia è facilmente intuibile per chiunque sia o non sia laureato in medicina. Spesso non si riesce ad andare avanti senza guardare al proprio recente passato, eppure il Milan deve trovare il modo per farlo: domani pomeriggio, infatti, i meneghini affronteranno a San Siro la Sampdoria di Marco Giampaolo, 5^ in Serie A grazie ai 15 punti conquistati sinora e reduce da quattro risultati utili consecutivi equamente spalmati in numero di vittorie e pareggi. “Una squadra ben organizzata e con un allenatore preparato” i doriani, ci tiene a precisare Gattuso, che, durante la conferenza stampa pre-partita, torna a mostrare la grinta di sempre (dopo le parole quasi dimesse del post Milan-Betis) davanti alle telecamere presenti in sala. “In questo momento, bisogna che ognuno di noi metta qualcosa in più, perché con le scuse e gli alibi non si va da nessuna parte. Il Betis, in Europa, ci ha dato una lezione di calcio. Nel post partita, avevo la faccia di un allenatore che sapeva che quella gara poteva anche finire 4/5 a 0. Forse ho sbagliato io a farlo. Giovedì, inoltre, ho usato la parola ‘bussola’, termine strumentalizzato in seguito dalla stampa, perché sono un uomo di mare, ma state tranquilli che anche senza la bussola riesco ad arrivare e attraccare al porto lo stesso. Abbiamo preso due legnate, non siamo morti e personalmente so quanto posso dare al Milan. Dobbiamo accantonare le ultime brutte prestazioni e trovare gli stimoli giusti per continuare a credere in quello che stiamo facendo. Bisogna cercare di far risultato subito, perchè se vinciamo le prossime due partite in campionato vedrete che la classifica cambierà e allora vorrà dire che non sarà tutto da buttare”. Dare torto a Gattuso circa l’analisi cruda e schietta delle ultime due disfatte e riguardo la trasformazione della graduatoria in caso di doppia vittoria contro Sampdoria e Genoa (rispettivamente avversari del Milan nelle giornate di domenica e mercoledì) è praticamente impossibile.Il Diavolo, con due bottini pieni consecutivi, salirebbe a quota 18 punti, scalando il monte che lo divide dalla tanto bramata zona Champions. E se così non fosse? La società ha già espresso più volte la propria fiducia nell’allenatore calabrese, nonostante sui giornali riecheggino i nomi di Roberto Donadoni e Antonio Conte un giorno sì e l’altro pure. A tal proposito, Gattuso tiene a precisare: “Io devo fare risultati altrimenti è normale l’esonero. Sono a rischio come tutti gli allenatori che non fanno risultato. Poi io so che stiamo attraversando un momento non brillantissimo, ma sono pronto a mettere sul fuoco non solo la mano ma anche tutto il mio corpo sul fatto che i miei ragazzi domani scendano in campo dando il 100% per loro stessi e per il bene del Milan oltre che per il loro allenatore. Domani pretendo di vedere senso di APPARTENENZA e 23 cani arrabbiati disposti a soffrire per poi azzannare e vincere. Non mi importa dei moduli, dei numeri e di nulla. Domani voglio vincere!”. Per farlo, bisogna che i singoli tornino ad essere uomini di un gruppo affiatato e non sfiduciato alla prima difficoltà, compreso il migliore numero 9 della Serie A, Gonzalo Higuain: “Quando una squadra non funziona vengono fuori anche prestazioni come quelle che sta facendo Higuain, non brillantissimo. Ma è tutta la squadra che deve migliorare. Dal Pipita mi aspetto che si innervosisca meno e che pensi a giocare facendo anche gesti di incoraggiamento al team; ci sta, poi, che arbitro o compagno sbagli qualcosa ma bisogna continuare a giocare. Lui è un leader nello spogliatoio, è forte, scherza tanto e trascina i tanti sudamericani della nostra rosa. Il suo peso, per noi è importante”. Certo i rossoneri dovranno probabilmente fare a meno di Kessie e Calhanoglu (il primo “con un problema al collaterale”, il secondo con “un piede gonfio a causa di un pestone rimediato durante il derby”) e sicuramente non potranno disporre dal 1’ di Bakajoko e Caldara (il francese “sta attraversando un periodo di grandissime difficoltà e va aspettato”, l’italiano è recuperato ma non ha ancora i 90 minuti nelle gambe). Gattuso, però, potrà ripartire della fame di Patrick Cutrone, l’uomo che stravolge le partite subentrando dalla panchina, l’emblema “del carattere e dello spirito” alle cui immagine e somiglianza il tecnico rossonero vuole modellare la propria squadra.
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