Chevanton: l'ex attaccante si racconta in un'intervista esclusiva
Ernesto Chevanton, attaccante di razza, parla del suo amore per Lecce e della sua nuova carriera come allenatore delle giovanili.
Ernesto Chevanton, bandiera del Lecce si racconta in un’intervista esclusiva su sitiscommesse.com. Vediamo cosa ci racconta e cosa ne pensa del calcio moderno.
Ernesto Chevanton, l’attaccante uruguagio, è felice di poter raccontare del suo Lecce in Serie A, del suo passato come calciatore e del suo presente come allenatore in seconda degli Under 15 giallorossi. Nell’intervista Chevanton parla subito dei suoi tifosi: “La tifoseria del Lecce è una tifoseria meravigliosa. Ci sta accompagnando in Serie A, ma ci è stata vicino anche quando eravamo in Serie C e stavamo attraversando momenti difficili.”, indicandoli come una delle migliori tifoserie in Italia. L’attaccante, qui il video dell’intervista completa, ci tiene a sottolineare anche la rivalità con il Bari, da sempre avversaria in campo.
Racconta, in particolare, di un derby nel 2010, vinto dal Lecce riuscito, poi, a salvarsi. Ma mette anche in chiaro che, se il Lecce ora è in Serie A e il Bari in B vuol dire essere superiori. Aggiunge, però: ”Del Bari mi interessa ben poco, sono problemi loro. Io guardo soltanto il Lecce, è la squadra che amo e vorrei per lei il meglio possibile.”
Ernesto Chevanton, classe 1980, è uno dei più prolifici attaccanti del Lecce. Ha, infatti, il record dei gol fatti in Serie A (in coabitazione con Mirko Vucinic) con 30 gol ed è il quarto marcatore di sempre nella storia del Lecce. Storia iniziata, per il calciatore, nel 2001 fino al 2004 e ripresa, in un secondo tempo, nel 2010-2011 e 2012-13. Attaccante di razza, ha vestito la maglia della nazionale uruguaiana 22 volte segnando 7 reti. Ha disputato con la “Celeste” la Coppa America nel 2001 e, a livello giovanile, il mondiale under 20 e il campionato sudamericano.
Il presente come allenatore dell’Under 15 del Lecce
Chevanton ci tiene a sottolineare lo splendido rapporto con la società e racconta, in modo molto chiaro, quanto sia felice di poter continuare la collaborazione con l’US Lecce da allenatore dell’Under 15: “L’Under 15 è stato un campionato nuovo per me, nuovo anche per i ragazzi, perché arrivavano da due anni di pandemia dove non avevano giocato. È stato difficile, però abbiamo svolto un ottimo lavoro, facendo risultati contro squadre al nostro livello.”
Parla, poi, ancora del direttore Corvino come di un padre e della sua voglia di imparare sempre: “Io vorrei crescere ancora, voglio imparare, sono una persona che si mette subito a disposizione. Quindi, ripeto, sono a casa e se ritengono che possa essere utile, mi faranno sapere.”
Differenze tra i vari campionati e il calcio di oggi e di ieri
L’attaccante ci tiene, poi, a dire la sua anche su Serie A e Serie B che considera due campionati estremamente differenti: “Sono due campionati diversi. Io ho avuto la fortuna di giocare il campionato di Serie B e salire in Serie A. La B è un torneo duro, dove trovi squadre toste in campi difficili in cui giocare. In Serie A, togliendo le grandi, con le altre te la giochi, e con quelle a metà classifica cerchi sempre di puntare almeno al pareggio.”, sottolineando, poi, che il Lecce è una squadra che ha sempre puntato alla A e che, quindi, è molto rispettato.
Il calcio moderno, poi, è molto differente dal calcio di ieri. Ernesto dice che un campione che gli ricorda il suo modo di giocare può essere Luis Suarez, non solo perché uruguaiano. Ha fame di gol e fa sempre movimento in area di rigore ma è il calcio a essere cambiato. Prima, nei suoi anni da calciatore, l’attaccante era da solo a fare reparto, senza altre tattiche.
Bandiere del calcio e pronostico sul campionato di Serie A
Chevanton, poi, pone l’accento anche sulle bandiere del calcio che, a suo dire, non esistono più. Elogia Mertens, per la sua decisione di non accettare il trasferimento alla Juventus e per aver deciso di giocare all’estero e parla di sé: “ Non sarei mai andato a Bari a giocare, neanche per milioni di euro. Magari qualcuno può dire non è così ma è vero. Quando giocavo con il Siviglia, mi restava un anno di contratto ed erano tanti soldi. Ho preferito tornare a Lecce per molto meno.”
Chiesto, poi, il suo pronostico sul campionato in corso Chevanton risponde dicendo che si aspetta un gran campionato da parte di Inter, Milan, Juventus, Napoli e Lazio ma si auspica una lotta tra le romane e il Napoli per cambiare un po’ le gerarchie. E sul suo Lecce: “Soprattutto, vorrei che il mio Lecce si salvasse con due o tre giornate di anticipo, per la tranquillità dei tifosi.”, proprio a sottolineare che il suo amore nei confronti della squadra giallorossa è sempre vivo.