Fabio Ravezzani è tornato sulle questioni arbitrali del match Verona-Juventus, aprendo una ricca parentesi sul ruolo della Juventus nel caso Calciopoli. Scandalo che costò ai bianconeri la retrocessione in Serie B. Ecco le sue considerazioni, raccolte per voi da Il Pallone Gonfiato
 

Juve e Calciopoli? Certamente in quel periodo c’era stato in inquinamento di rapporti tra dirigenti e vertici arbitrali. Ricordiamo che poi alla fine di tutte le indagini approfondite che erano state fatte, nessun arbitro a parte De Santis - che poi ha rinunciato al ricorso e se l’è cavata per decorrenza di termini - nessun arbitro era risultato colpevole. Non si erano trovati i soldi e non c’è stato nessuno in grado di dire che un arbitro avesse veramente condizionato l’esito di quelle partite”


Ravezzani parla della vicenda relativa all’arbitro Collina

Il giornalista ha voluto ricordare al popolo anti juventino, un particolare spesso dimenticato relativo all’arbitro Pierluigi Collina: “Ricordiamo che proprio nel pieno dell’inchiesta Calciopoli, ci fu l’incredibile vicenda di Pierluigi Collina. Collina nelle intercettazioni telefoniche, combinava un incontro segreto nel ristorante di Meani, che era l’addetto agli arbitri del Milan il quale aveva degli ottimi rapporti - com’è giusto che sia - con mezza classe arbitrale, combinava un incontro segreto con Adriano Galliani, presidente di Lega e amministratore delegato del Milan, per discutere della sua promozione a designatore. Basta questo per capire come i confini del lecito e dell’illecito, dell’opportuno e dell’inopportuno, siano davvero molto labili a quell’epoca (...). La Juventus nel rapporto con gli arbitri era probabilmente più avanti degli altri, ma è stato il club più penalizzato”.

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