Napoli, Conte: "Abbiamo un obiettivo, Osimhen? forse perderemo..."
Il neo-allenatore dei partenopei ha fatto il punto della situazione su diversi aspetti del suo operato da tecnico dei partenopei
Il fallimento dei suoi predecessori
Secondo Conte, è inutile girare attorno agli errori commessi nella stagione che ha preceduto il suo approdo al Napoli. Il fallimento per lui è stato collettivo, così come il successo deve essere collettivo quando arriva.
Non serve inoltre distruggere ogni cosa di positiva che era stata fatta nell'anno dello scudetto, sennò diventerebbe complesso ricostruire tutto:
Dopo un anno fallimentare, presentandosi da campioni d'Italia, non ci giriamo intorno chi più chi meno ha commesso degli errori. Quando vinci è molto diverso rispetto quando ti piazzi secondo o terzo, cambiano tutte le dinamiche, ci sono onori per tutti, ma oneri e bisogna cercare di maneggiare con cura la vittoria perché non è semplice per tanti motivi.
Così come è difficile gestire la delusione, dopo uno Scudetto, arriva l'eccesso in negativo. C'è stata tanta negatività in tutta la piazza, dal tifoso al presidente che è stato il primo ad avere una delusione. Io l'ho visto profondamente deluso per ciò che è accaduto, poi si possono dire tante cose. In quel momento pensi che sia tutto sbagliato, così come pensi sia tutto corretto nella vittoria, ma non è tutto sbagliato. Non si può mettere tutto in discussione, altrimenti serve una vita per ricostruire tutto.
Da persona seria, l'analisi del Napoli è che non fosse tutto da buttare, ci sono dei valori che non possono sparire nel giro di un anno. Perciò bisogna riallineare tutto e tutti ed il presidente ha svolto la parte principale. Io posso avere la visione migliore, poi è lui che deve avallare, s'è instaurato un rapporto diretto dove io dirò sempre ciò che penso, che sia giusto o sbagliato, per il bene del Napoli e quindi il bene mio. Non andava distrutto tutto per una forte delusione. Alcune cose buone andavano mantenute se si voleva tornare subito competitivi.