Ecco le 5 ragioni di Ziliani sulla pirateria 

Diletta Lotta
DAZN

1. Secondo l’indagine ufficiale condotta dall’organo della UE preposto alla lotta contro la contraffazione, l’Italia è il secondo Paese più virtuoso d’Europa in fatto di ricorso alla pirateria: solo la Germania ci batte in fatto di rispetto delle regole, in confronto al resto d’Europa l’Italia è il Paradiso della legalità. I dirigenti del calcio italiano dovrebbero ringraziare, invece di lamentarsi. 

2. Detto questo, sia l’indagine della UE sulla pirateria in Europa sia quella dell’Ipsos (per la FAPAV) sulla pirateria in Italia indicano che la stragrande maggioranza degli atti di visione illegale di contenuti audiovisivi avviene per seguire serie tv, film o programmi tv: gli eventi sportivi sono all’ultimo posto e - inutile dirlo - non riguardano solo la visione di partite di calcio ma tutti gli eventi di tutti gli sport. 

3. Nonostante l’Italia sia in fatto di ricorso alla pirateria un Paese modello (solo in Germania, come detto, la pratica è più bassa che da noi), il ricorso alla visione illegale di contenuti a tutti i livelli è in continuo, forte e spontaneo calo. Come il grafico Ipsos che mostro sotto dimostra, rispetto al 2016 la pirateria in Italia è diminuita del 52 % (avete letto bene: cinquantadue per cento in meno negli ultimi otto anni); solo nell’ultimo anno, tra il 2022 e il 2023, è diminuita del 7 %. 

E in tutto questo non c’entra nulla l’introduzione della piattaforma anti-pirateria Piracy Shield, che è in funzione solo da pochi mesi, messa a disposizione della Lega da Agcom. 

4. Quando l’Ad della Lega De Siervo parla di danno da 1 miliardo ogni tre anni fatto dai possessori del pezzotto al calcio italiano dice una bufala con la B maiuscola. In primis perchè la stima non ha in sè alcun fondamento; 

In secondo luogo perchè se è vero, com’è vero, che la maggior parte di visioni illegali (superiore a un terzo del totale) è compiuta da persone di fascia d’età compresa tra i 16 e i 24 anni, tutti capiscono che si tratta di persone ancora senza reddito che nemmeno volendo potrebbero sostenere il costo degli abbonamenti - in continuo e vertiginoso aumento - di DAZN e di Sky. 

5. Ma l’ottusità delle aquile di FIGC, Lega, Ministero dello Sport e governo diventa inquietante di fronte al dato che più di tutti dovrebbe far suonare allarmi a distesa nel Palazzo: e cioè l’evidenza, che entrambe le indagini EUIPO e Ipsos rimarcano, del drastico calo d’interesse in atto tra gli adolescenti, cioè tra i potenziali clienti di domani, verso la visione anche piratata delle partite di calcio. 

Nella fascia d’età tra i 10 e i 14 anni negli ultimi due anni c’è stato un calo del 6 % (51 % nel 2021, 47 % nel 2022, 45 % nel 2023) ed è questa una tendenza stabile che sembra senza ritorno. Insomma: ai ragazzini di oggi, che saranno gli adulti di domani, delle partite di Serie A non frega nulla; 

e anche quando si accostano alla visione illegale di un contenuto audiovisivo, all’ultimo posto delle loro preferenze c’è la scelta del calcio (34 % film, 25 % serie tv, 23 % programmi tv, 16 % eventi sportivi).

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