Una eliminazione in Champions League che era stata ampiamente preventivata nel momento in cui dall'urna di Nyon, é uscito il nome del Bayern Monaco. Ma cosa sarebbe successo se Immobile avesse trasformato in gol l'unica occasione concessa ieri dalla difesa bavarese nel ritorno degli ottavi di finale di Champions League? Se lo chiedono la Lazio, i tifosi laziali e soprattutto Maurizio Sarri a cui ora resta da giocarsi solo la chance della doppia semifinale di Coppa Italia per vincere il trofeo, ottenendo la qualificazione in Europa League e salvando così la stagione e forse anche il suo futuro.

Stagione sottotono

La cessione di Milinkovic-Savic in estate che non é stato adeguatamente rimpiazzato e che ha portato via l'uomo-ovunque del centrocampo biancoceleste che garantiva giocate e qualità, le difficoltà incontrate da Kamada nel campionato italiano e l'incapacità di adattarsi a giocare in un ruolo che non gli é congeniale come voluto da Sarri. La netta involuzione di Casale che ha fatto perdere certezze alla difesa, controbilanciata solo in parte dalla crescita di rendimento di Gila. Le difficoltà in fase di non possesso palla dei terzini, La mancanza di occasioni offensive per Immobile e la prevedibilità del gioco sulle fasce di Felipe Anderson e Zaccagni.

Questi sono i motivi principali alla base della deludente stagione della Lazio fino a questo momento, a cui fa da contraltare la convincente campagna europea che si é conclusa ieri. Nono posto in classifica dopo 27 giornate con sole 12 vittorie, 32 reti incassate e 29 subite e quinto posto lontano sette lunghezze, l'ultimo valido per sperare di poter disputare le coppe europee nella prossima stagione.

Benché si sia lamentato del mercato estivo e della mancanza di ricambi adeguati che possono fornire scusanti parziali, le colpe del rendimento dei biancocelesti sono da attribuire anche al tecnico Maurizio Sarri, che più volte inclusa la partita di ieri si é dimostrato ostinato nel non voler cambiare modulo di gioco o non abbastanza determinato nel voler trovare soluzioni a trame di gioco diventate ormai prevedibili, basate su un ossessivo possesso palla a terra ma che diventa del tutto sterile e fine a se stesso. I due referenti offensivi che lo hanno reso efficace lo scorso anno come Zaccagni e Felipe Anderson, in questa stagione non sono riusciti quasi mai a saltare l'uomo e a servire palloni giocabili per i piedi di Ciro Immobile che ne ha risentito in termini di gol.

Ciro Immobile
Immobile Lazio
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