Juventus: invio a giudizio per gli ex vertici della Juventus e Agnelli 

Agnelli Nedved
Andrea Agnelli

Il giornalista Andrea Bosco ha poi parlato appunto del rinvio a giudiziose per gli ex vertici della Juventus, a partire da Andrea Agnelli.

"Giovedì 18 luglio 2024. I giornali sono zeppi (giustamente) della notizia del rinvio a giudizio per gli ex vertici della Juventus, da Agnelli a Paratici, da Nedved ad Arrivabene. 

Ipotesi di reato pesantissime: aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza, false fatturazioni. Pene previste dai 4 agli 8 anni. Il tribunale di Roma sta facendo il suo lavoro: l'accusa per la Juventus è quella di aver gonfiato prezzi e trattative di mercato. Ancora le “plusvalenze”.

 Però: solo per la Juventus. Scrive (taglio basso, tre quarti di pagina sul “Corriere della Sera” Ilaria Sacchettoni con (giustissima) dovizia di particolari) di un “processo alle porte” per la Juventus. 

E spiega nell'ultimo capoverso che la gip Elvira Tamburelli ha disposto la restituzione degli atti (non inerenti all'inchiesta) come richiesto dalla difesa. La Procura di Roma dovrà provvedere “nel più breve tempo possibile”. 

Nelle ultime tre righe e mezza, Sacchettoni concede che “la Juve non è sola: Roma, Lazio, Napoli e altre ancora, sono oggetto di analoghi provvedimenti”.

E, di grazia, per quali motivi, quelle società sono oggetto di analoghi provvedimenti? E chi sono “le altre”?

È giusto lavorare in questo modo? È esaustivo lavorare in questo modo? Io non faccio le pulci alla collega. So che lo spazio è tiranno. So che alla fine l'ultima parola ce l'ha sempre il caporedattore. 

So che esiste una politica editoriale che impone una linea. E quella del “Corriere della Sera” non è mai stata comprensiva nei confronti della Juventus. E a me, personalmente, la cosa sta bene. 

Come sanno i miei lettori, io non ho mai sbattuto la sporcizia sotto al tappeto. Ma vorrei si facesse così con tutti.

LionRock? Era una band degli anni Sessanta. LionRock su cui è calata una calotta omertosa è una trave nell'occhio dell'informazione italiana.

Non è che io abbia certezze sulla colpevolezza o sulla innocenza di Agnelli e soci. Non ne ho. Ma tutti i giorni vedo come funziona la giustizia in Italia. Vedo gli abusi, la protervia, le condanne ingiuste e le surreali assoluzioni".

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