Dai canali ufficiali della Lega di Serie A l’attaccante del Napoli Khvicha Kvaratskhelia si è lasciato andare e ha raccontato il suo amore per il pallone fino al grande sogno dello scudetto con Luciano Spalletti. Quella cavalcata degli azzurri che tutti i tifosi partenopei non dimenticheranno mai.

“Mi manca casa mia ogni giorno, ma ora sento che casa mia è in Italia e soprattutto in questa città, in cui si vive per il calcio. Si vede che i tifosi sono felici quando guardano il calcio e questo è incredibili perché non lo vedi da nessun'altra parte, devo dire. Il modo in cui i tifosi mi trattano, il modo in cui i tifosi mi amano, è una cosa grandissima”

Napoli, il passato di Kvaratskhelia

Ecco come è nato l'amore per il calcio per Kvaratskhelia:

"Il calcio per me è tutto, è la mia vita, non ci sono dubbi. Giocavo con i miei amici per strada ogni volta che uscivo di casa, anche dopo l'allenamento ero lì a giocare con loro. Ho mosso i miei primi passi nel calcio di strada, è lì che sono cresciuto. Penso che tu possa vederlo nel modo in cui gioco. Per strada fai tanti tocchi, ami avere la palla tra i piedi. E anche ora che gioco su campi veri, in grandi stadi, provo ancora a giocare come facevo per strada. Le strade mi hanno cresciuto come giocatore di calcio, sono state da ispirazione.

Quando avevo 8 anni ho cominciato a giocare in un club vero e proprio, in una buona Academy, poi a 11 anni sono passato nella grande accademia della Dinamo Tbilisi. Ho trascorso cinque anni lì, è una grande accademia, ci sono grandi calciatori che potrebbero giocare ad altissimi livelli. Vivevo lì e tutti nel club mi hanno aiutato tanto. Quand'ero bambino guardavo tante partite di Serie A. Sapevo che i difensori italiani erano i migliori al mondo. In Georgia quando parli del calcio italiano si pensa subito ai grandi difensori"

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