I Mondiali non saranno mai una competizione come un'altra nel mondo del calcio. A confermarlo non è solo il fatto che sia la competizione più importante e ambita in assoluta, ma anche per l'aura d'importanza e la straordinaria mitologia che si porta dietro. In 22 edizioni diverse dal 1930 ad oggi, hanno fatto da teatro ad una moltitudine di storie, talvolta drammatiche, che hanno contraddistinto la storia di intere nazioni, marchiandole col fuoco in eterno.

Nemmeno il Brasile, che è tutt'oggi la nazionale più vincente della storia dei Mondiali con cinque successi, è riuscito a sottrarsi ad alcune delle pagine più drammatiche della storia della massima competizione per nazionali.

Fred e Oscar
Fred e Oscar delusi dopo la sconfitta con la Germania (ph. Image Sport)

Il cammino difficile del Brasile

Nonostante il prestigio rappresentato dalla partecipazione al Mondiale 2014 da padroni di casa, i brasiliani non ebbero mai vita facile nel corso di questa manifestazione. La squadra, benché vantasse nomi di livello assoluto come Julio Cesar, Dani Alves, Maicon, David Luiz, Thiago Silva, Oscar e Neymar, faticava ad esprimersi al suo massimo, complice anche il calo di determinati giocatori rispetto ai loro rispettivi prime.

Nemmeno il c.t. brasiliano Luis Felipe Scolari, la mente dietro al successo in Giappone/Corea del Sud nel 2002, riusciva a dare il meglio di sé, con una proposta di gioco molto poco brillante. Le vittorie contro Croazia e Camerun furono segnate dalle polemiche sugli arbitraggi ritenuti fin troppo “casalinghi” dall'opinione pubblica ed evidenziarono i dubbi in merito ad una nazionale molto sottotono rispetto alle attese.

I successi contro Cile e Colombia nella fase ad eliminazione diretta misero ancora più in evidenza i limiti tecnice, tattici e mentali di una squadra molto psicolabile, che sarebbe potuta uscire già agli ottavi di finale contro i cileni. Il Brasile si ritrovò dunque in semifinale dei Mondiali senza essere mai apparso convincente nel corso del suo cammino.

Inoltre, il Brasile si sarebbe ritrovato a fronteggiare la Germania senza due dei suoi leader tecnici ed emotivi. Thiago Silva, infatti, fu costretto a saltare la sfida a causa di un giallo rimediato contro i colombiano quando si ritrovava in diffida. Neymar, invece, il principale faro dell'attacco decadente dei verde-oro e autore di 4 gol e 1 assist in 5 partite, si infortunò gravemente ad una vertebra a seguito di un durissimo scontro aereo con Zuniga.

Già ai nastri di partenza, la partita dell'8 luglio 2014 appariva vistosamente in salita per gli uomini di Scolari, vittima di due assenze pesantissime in una sfida così cruciale per il popolo brasiliano.

La cavalcata della Germania

Contrariamente al Brasile, il cammino della Germania di Joachim Low era apparso decisamente più convincente, complice anche l'esperienza accumulata da un gruppo che già dal 2006 si trovava ai vertici di Mondiali ed Europei con grandissima costanza. Le tante semifinali ottenute nelle ultime manifestazioni per nazionali e la finale di Euro 2008, infatti, facevano da carburante per una squadra sempre più matura e consapevole dei propri mezzi.

Se si escludono le fatiche dell'ottavo di finale contro l'Algeria, i tedeschi si rivelarono come la miglior nazionale nella strada che portava alle semifinali, potendo contare su giocatori di conclamata esperienza come Phillip Lahm, Bastian Schweinsteiger e Miroslav Klose, nonché di profili più giovani ma già affermati come Mesut Ozil, Toni Kroos, Sami Khedira, Jerome Boateng, Mats Hummels e Thomas Muller. Una squadra che si lanciava quindi verso il trionfo mondiale (poi raggiunto nella finale del 13 luglio contro l'Argentina di Lionel Messi).

Il vero protagonista di questo cammino fu però Manuel Neuer, autore di uno dei migliori Mondiali mai fatti da un portiere. Le sue parate straordinarie disseminate nei trionfi contro Portogallo, U.S.A., Algeria e Francia erano state il cuore pulsante di una squadra solida, determinata e matura. 

Tutt'oggi i miracoli del portiere tedesco contro l'Algeria rappresentano la nuova frontiera dei portieri moderni, capaci di esplorare porzioni di campo mai osate fino a quel momento. Da quell'ottavo di finale dei Mondiali del 2014, il ruolo dell'estremo difensore non sarebbe più stato lo stesso.

La partita si presentava quindi con la Germania favorita sul Brasile, che però poteva contare sul fattore casalingo per riuscire a strappare l'accesso alla finale dei Mondiali che sarebbero potuti e dovuti essere a tinte verde-oro.

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