La partita

Nemmeno il più ottimista dei tifosi tedeschi si sarebbe immaginato che la partita dell'8 luglio 2014 sarebbe potuta essere così soddisfacente. Nonostante la vittoria della Germania fosse tutt'altro che impronosticabile, nessuno si sarebbe potuto immaginare che la Selecao, la patria dei cinque Mondiali vinti, avrebbe potuto avere un tracollo del genere.

Quella sera, il Mineirao divenne il teatro della sconfitta più rovinosa della storia del calcio brasiliano: un 7-1 inequivocabile ed incontestabile, che non lasciò spazio ad alcuna interpretazione di fronte ai gol di Muller, Klose, Kroos (x2), Khedira e Schurrle (x2). Fu una partita talmente a senso unico da permettere ai tedeschi di amministrare il secondo tempo con relativa tranquillità e senza la necessità di aumentare l'intensità del proprio gioco.

Dopo 29 minuti di fuoco in cui erano già state segnate cinque reti, la partita era già segnata. Nemmeno le sfuriate disperate di inizio primo tempo permisero ai brasiliani di salvare gli onori delle armi, in quanto Manuel Neuer, per l'ennesima volta nel suo Mondiale, fermò le reazioni d'orgoglio dei verde-oro con alcuni interventi prodigiosi.

Il gol di Oscar al novantesimo, col senno di poi, ha un retrogusto beffardo, che quella sera simboleggiò l'incapacità del Brasile di reggere le pressioni di dover rappresentare un'intera nazione in occasione di un Mondiale. Quella sera, il Mineirao divenne il palcoscenico di una delle delusioni sportive più cocenti ed umilianti della storia dello sport brasiliano. 

La reazione del Brasile

Immediatamente dopo il fischio finale, si ebbe la sensazione di essere di fronte ad un trauma sportivo senza eguali per un'intera nazione. L'intera tifoseria verde-oro era attonita e segnata da un pianto collettivo che aveva colto impreparato anche il più pessimista dei tifosi. Mai prima di allora il Brasile aveva subìto una sconfitta così rovinosa, tutt'oggi la più rotonda nel punteggio della storia del Selecao.

Per il Brasile fu un evento davvero shockante, dopo che 64 anni prima erano stati travolti dal famigerato Maracanazo, quella maledetta sconfitta contro l'Uruguay che era costato il Mondiale casalingo del 1950. Da quell'8 luglio 2014, la disfatta contro la Germania per 1-7 venne ribattezzata Mineirazo, facendo riferimento allo stadio in cui era andata in scena questa sconfitta storica.

Il c.t. Scolari, immediatamente dopo questa disfatta storica, rassegnò le dimissioni da c.t. della nazionale brasiliana, chiedendo apertamente scusa ai tifosi per non essere riuscito a ricoprire al meglio il suo incarico da selezionatore della Selecao:

"Abbiamo cercato di inseguire il nostro sogno e non ci siamo riusciti. Chiedo scusa a tutto il popolo brasiliano per il risultato. Noi continueremo a lavorare per cercare di raggiungere il terzo posto. Grazie al nostro pubblico che comunque ci ha sostenuto. Chi è il responsabile di tutto ciò? Io, di tutto. Responsabilità condivise ma scelta giocatori, tattica e modulo di gioco è mia, io sono il responsabile".

Non mancarono inoltre i tafferugli in tutto il paese, con numerosi arresti a seguito di alcuni scontri a Sao Paulo e Belo Horizonte. Anche l'allora presidente brasiliana Dilma Rousseff si espresse in merito a questa sconfitta pesante, affermando di essere immensamente dispiaciuta per i tifosi e per i calciatori per questa disfatta senza precedenti.

Ancora oggi, il Mineirazo è sinonimo di disastro, come già il Maracanazo era stato in precedenza su una scala ancora maggiore come impatto socio-culturale. E tutt'oggi si presenta come uno spettro dal quale sarà difficile se non addirittura impossibile dissociarsi.

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