La vita dopo l'attività sui campi da gioco, si sa, può essere spietata. Ci sono tantissimi esempi di ormai ex calciatori che dopo il loro trascorso sul rettangolo verde non si sono più trovati, entrando in un vortice che li ha risucchiati sino a perdere la concezione della vita stessa.

Basti pensare a fenomeni incompiuti come George Best e Adriano, che posteriormente alla loro carriera da calciatore hanno perso tutto ciò che avevano di caro nella vita, vuoi per un problema o per un altro. Una situazione analoga negli ultimi tempi, è capitata a Fredy Guarin, ex calciatore dell'Inter. 

Guarin, la sua vita oltre il calcio: ecco cosa è successo

Scavando più a fondo nella vita dell'ex centrocampista, scopriamo che ha sperimentato enormi problemi con l'alcol, arrivando ad una vera e propria dipendenza da quest'ultimo.

Ha voluto raccontare la sua storia concedendosi ad una lunga e toccante intervista, sperando che questa diventi un monito per le persone e per sensibilizzare questo fondamentale argomento, che ha colpito parecchi giocatori dopo il ritiro. Le sue parole:

Il rapporto con il lavoro e l'inconsapevolezza del limite

Ho iniziato a guadagnarmi un nome in Italia e già lì iniziò una questione diversa fuori dal campo: mi ubriacavo due giorni prima della partita e poi  scendevo in campo, segnavo uno o due gol, la squadra vinceva. Credo sia nato tutto da una mancanza di coscienza. Bevevo a casa, in discoteca, al ristorante. Avevo già la mia famiglia e quella era una merda perché sapevo che stavo sbagliando. Ho fallito in tutti gli obiettivi, calcistici e personali, sentivo di non avere limiti. Ero completamente preso dall'alcol, mi vennero a dire tramite il mio agente che non potevo più stare a Milano: "Dovete portarlo via da qui, adesso…"

Alcol
Alcol (ph. Depositphotos)

I problemi di alcol in Cina e in Brasile

In Cina sapevo cosa fosse il vero alcol, dal primo giorno in cui sono arrivato sono diventato un alcolizzato. Mi alzavo per andare ad allenarmi e dopo l'allenamento bevevo alcol. Mi riposavo un po’, mi allenavo e bevevo alcolici; è stato così ogni giorno. In Brasile sono stati sei mesi che mi hanno fatto sentire l'uomo più felice del mondo. Poi il covid, la separazione con la moglie… Bevevo 50, 60 o 70 birre in una notte. Andavo nelle favelas, andavo con qualunque ragazza senza protezione. Andavo a cercare il pericolo, l'adrenalina

L'episodio che ha cambiato la vita di Guarin

Abitavo al 17esimo piano e mi sono staccato dalla vita, la mia reazione è stata quella di gettarmi dal balcone. Però c'era una rete, ho saltato e mi ha rimandato indietro, ovviamente non me ne sono accorto. Non capivo quello che stavo facendo. Io lo sapevo che se fossi stato ubriaco sarei morto. Sono arrivato a quel punto in cui non mi importava più nulla pur di potermi fare del male. La mia testimonianza è un disegno che Dio sta mettendo in noi, che so raggiungerà molti angoli del mondo, toccherà molti cuori e salverà sicuramente vite umane

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