Come sappiamo, il rapporto fra Lega Serie A e FIGC non è mai decollato, c'è sempre stata una distanza di legami e vedute. Ma nell'ultimo tempo, la situazione sembra essersi incrinata negativamente, come di consueto sempre sotto un punto di vista economico ed organizzativo.

La giornata odierna sembra essere quella decisiva, dato che ci sarà un incontro fra le parti presso l'hotel Hilton di Fiumicino intorno alle 11:30, per definire le sorti dell'emendamento firmato dal Vicepresidente della Camera Giorgio Mulè.

Braccio di ferro Lega-FIGC: la situazione

Approfondendo di più la questione, bisogna prima fare una premessa e tornare indietro: difatti, Mulè aveva firmato questo emendamento con lo scopo di far crescere il valore della Serie A all'interno del mondo federale, dando spazio alle Leghe che aiutano questo sistema sotto il profilo economico.

Differente l'opinione invece del presidente della FIGC Gabriele Gravina, che ritiene sia il caso di aumentare i consiglieri della Serie A e Serie B, e a farne le spese sarebbero la Lega Pro e gli arbitri, che uscirebbero dal consiglio. 

Per questa ragione è stata convocata l'assemblea citata poc'anzi, per cercare di trovare una sorta di compromesso, tutt'ora comunque utopico. A questa assemblea, dovrebbero parteciparvi dei delegati di Serie A, Serie B, Lega Pro, Lega Nazionale Dilettanti, calciatori, tecnici ed AIA, per un totale di 263 rappresentanti e 516 voti.

Pallone Serie A
Pallone Serie A

La difforme prospettiva delle due istituzioni e le parole dei loro rappresentanti

Qualche giorno fa, il ministro dello sport Andrea Abodi aveva dichiarato di sperare che questa situazione finisse per il meglio. Ma ad oggi, le uniche sensazioni che esterna sono quelle di rassegnazione e sconforto, per non aver ancora trovato una soluzione. Le sue parole: 

Tutto quello che era in mio potere fare, nel rispetto dell'autonomia, l'ho fatto. Purtroppo alla base c'è un problema culturale, l'interesse nel sistema è una priorità per pochi, e soprattutto non c'è sistema quando prevalgono gli interessi corporativi e sono in troppi a chiudersi nel proprio ambito.

Ha parlato anche colui che ha firmato il tanto discusso emendamento, Giorgio Mulè:

Il vicolo cieco in cui si trova il confronto fra Lega e FIGC obbliga tutti ad uno sforzo di maturità nell'interesse superiore del sistema, affinché non si arrivi ad un punto di non ritorno. La FIGC non sia parte in causa ma si ponga responsabilmente al di sopra delle parti. In caso contrario ci si troverà di fronte ad una violazione delle leggi dello Stato.

Si arriva ai voti: chi è il favorito?

Nonostante queste importanti dichiarazioni dei massimi portavoce della Lega Serie A, Gravina dovrebbe comunque godere della maggioranza dei voti, che potrebbe anche essere rilevante in una possibile ricandidatura. 

Il suo piano è quello di mettere sul piatto anche l’autonomia per tutte le leghe e un diritto di veto dedicato alla A per le questioni che la riguardano. Inoltre, Gravina è convinto di aver rispettato le leggi e le componenti del sistema, per questo motivo una sua vittoria riguardo questo tema, sembra essere plausibile. 

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