Che la Roma avesse una fragilità a livello tattico ma soprattutto psicologico, era chiaro a tutti, ma che subisse così tanto in una partita come quella di ieri, forse in pochi se lo aspettavano. Sono evidenti le difficoltà che in quest'ultimo periodo hanno colpito la squadra di Juric, sia in campionato che nelle coppe europee; probabilmente, il motivo è ancora legato ad una identità che i giallorossi faticano a trovare, una compattezza che sino allo scorso campionato aveva contraddistinto la squadra della capitale a ben figurare, specialmente nelle competizioni internazionali. 

Di fatto, la situazione ad oggi è pressoché disastrosa: il bottino raccolto dalla ciurma dell'ex Torino, è di 9 punti in altrettante partite giocate, frutto di 2 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte, l'ultima arrivata ieri con un rocambolesco 5-1 per mano della Fiorentina. Di conseguenza, la tensione sta diventando sempre più protagonista a Trigoria, con la società che spinta dalla contestazione dei tifosi, sta seriamente pensando di trovare un sostituto del tecnico croato.

La panchina di Juric barcolla: ecco il punto sull'allenatore

Il match di ieri non è di certo la dimostrazione che la Roma stia faticando parecchio in quest'ultimo mese, ma può essere sicuramente la fotografia di una situazione che sta letteralmente andando a rotoli, culminata sì con la sconfitta di Firenze, ma iniziata già qualche mese fa, con l'addio di Souloukou e De Rossi. 

Inverosimilmente, l'allenatore nativo di Spalato, è colui che forse ha meno colpe; chiamato per aggiustare una squadra in un contesto già nefasto, con lui si è solo continuato il trend negativo di risultati di questa stagione. Nel post partita di ieri, ci ha comunque messo la faccia e si è lasciato andare a dichiarazioni che fanno presagire sconforto nell'ambiente giallorosso.

Le parole del tecnico giallorosso

Ho visto errori da parte di tutta la squadra. Ci sono poche scuse. La squadra era spaesata, con i concetti tattici provati ma mai eseguiti. In un certo senso meglio sia successo tutto oggi, ma ora bisogna ripartire migliorando. Per quanto riguarda la mia posizione, sapete come è il calcio. Io lavoro, altri decidono. Dimissioni?  Non ci ho pensato, una serata non cambia la mia posizione, se qualcosa ci è mancato in queste sette partite è la fame. L'essere più animali e bastardi

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