La seconda è se da un allenatore cui la società paga uno stipendio super milionario, e che quindi dev’essere in possesso di qualità straordinariamente speciali e uniche, non sarebbe il caso di aspettarsi, specie quando incontra un collega che guadagna un dodicesimo del suo stipendio, un pezzo di bravura che giustifichi il prezzo del biglietto (o meglio, del bonifico bancario) soprattutto in momenti di difficoltà e di emergenza quali quelli che indubbiamente il Napoli vive oggi. 

Perchè alle conferenze stampa di Zanetti non va nessuno, ma forse Zanetti - che ieri ha dato scacco matto a Conte in tre mosse - avrebbe ben altre e più pesanti rimostranze da fare rispetto al valore e alla qualità della sua rosa.

La terza domanda, visto che Conte ha passato l’intera estate a ricordare che il Napoli un anno fa ha incassato una montagna di gol (48) mostrando spesso uno spirito di reazione inesistente - e questo era dunque il primo problema al quale sarebbe stato necessario mettere mano -, è quale lavoro abbia fatto sulla testa dei giocatori Conte se al pronti-via della nuova stagione il Napoli ne ha presi 3 dal Verona, squadra che lotterà per non retrocedere, squagliandosi come neve al sole gol dopo gol e ripartenza dopo ripartenza. 

Senza che nessuno lo zittisse mai, Conte non ha fatto altro che gettare melma su quello che il Napoli è stato in questi ultimi anni arrivando addirittura a definire un “tranello” la stagione conclusasi con un trionfale scudetto.

 Così dicendo Conte manca di rispetto a un club che negli ultimi non cinque, non dieci, ma quindici anni è stato sempre e autorevolmente al vertice del calcio italiano. Come il grafico che pubblico sotto dimostra, l’unico “tranello”, nel senso di passaggio inaspettato, è stato semmai quello della stagione scorsa: non certo l’anno dello scudetto, che è stato invece il coronamento di quattro campionati in cui il Napoli è passato dal 7° al 5° al 3° al 1° posto. 

E nelle quattro stagioni precedenti il Napoli aveva collezionato tre secondi posti (con lo scudetto scippato da Orsato che tutti ricordano) e un terzo posto.

 Da quindici anni, che nel calcio sono una vita, a dispetto delle malefatte subite dal Palazzo il Napoli è stato ed è una potenza del calcio italiano: Conte dovrebbe quindi cominciare a rispettare la storia del suo club, considerare “fuori norma” l’unica stagione andata a male e non le 14 andate bene o addirittura benissimo, chiudere la bocca, rimboccarsi le maniche e cominciare a combinare qualcosa di buono.

 Dice che è il più bravo di tutti; si fa pagare come il più bravo di tutti; poi arriva il Verona e il Napoli cola a picco 3-0. Il Verona, non il Real Madrid.

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