Juventus, Koopmeiners: "Non sono ancora al top. Vi racconto un aneddoto sul mio trasferimento"
In una intervista a Tuttosport, il mediano della Juve descrive le maggiori differenze fra Bergamo e Torino a distanza di qualche mese dal burrascoso passaggio
Senza dubbi quello di Teun Koopmeiners è stato uno dei trasferimenti più dibattuti e controversi dell'ultima sessione di calciomercato in Italia. Passato dall'Atalanta vittoriosa di Europa League per andare ad una Juventus che ha appena iniziato un nuovo ciclo sotto la gestione di Thiago Motta, per una cifra intorno ai 60 milioni, ha lasciato perplessi parecchi addetti ai lavori.
Non solo per la scelta della nuova squadra, ma anche per le modalità in cui ha lasciato la piazza bergamasca; ricordiamo alla fine della magica notte di Dublino, Koopmeiners aveva giurato amore all'Atalanta, e poi due mesi dopo decise di accasarsi ai bianconeri. Una scelta che ha fatto molto discutere. Adesso, a distanza di 3 mesi, si è raccontato in una intervista a Tuttosport. Le sue parole:
Il difficile infortunio alla costola e la sua condizione fisica attuale
A dire la verità, è stato un po’ complesso perché è un infortunio che si sente a ogni movimento, anche respirare è stato difficile. Ho dovuto convivere con questa situazione per circa due-tre settimane e quando sei in difficoltà a ogni respiro, non è semplice. Anche dormire è stato complicato. Ma ora sto meglio. Sento ancora un po’ di fastidio, però adesso posso gestirlo. Non sono al top dal punto di vista fisico perché non ho potuto correre per circa tre settimane. Ma la testa è pronta.
Un colpo di fulmine chiamato Juventus e la lunga attesa del trasferimento
Sapevo che c’erano club inglesi che erano interessati a me, ma non appena ho saputo della Juventus io non ho avuto nemmeno un dubbio. Io tifavo e seguivo la Juventus sin da quando ero bambino in Olanda. Chi adoravo? Beh, Zidane! Essere qui per me è come un sogno. Anche in Inghilterra ci sono belle squadre, però qui è tutto migliore. Per quanto riguarda il trasferimento, È stato un passaggio complicato, ma nel calcio può capitare di vivere anche questo. Se ripenso a un istante particolarmente significativo, voglio ricordare quello del viaggio in taxi da Bergamo a Torino con la mia fidanzata per raggiungere la Juventus. Ero come sollevato, come se tutta la pressione che avevo accumulato fosse andata via.
Le principali diversità fra Gasperini e Motta
Gasperini per esempio punta molto sull’intensità e nell’uno contro uno in ogni parte del campo, sia in attacco che in difesa. Con Motta abbiamo sì intensità, ma con la squadra compatta che si oppone in maniera più collettiva. Quello che stiamo facendo qui alla Juve mi ricorda ciò che facciamo in Olanda: possesso palla, intensità, creare tante occasioni, ma anche nel modo di difendere. Direi che sono un po’ diversi. Ma è normale, hanno anche un’età non simile. Con Motta parliamo molto su come viviamo le loro richieste e come ci troviamo nell’applicarle. Motta è molto interessato a capire il nostro feeling. Per Gasp era più un “voglio che facciate così”.
L'adattamento di Koopmeiners in Italia
Diciamo che prima di lasciare il mio Paese ero un po’ preoccupato per tutte le novità che avrei dovuto affrontare. In realtà, dopo pochi giorni ho capito che quello che si dice dell’Italia è tutto vero. È facilissimo vivere da voi. Da punto interrogativo è diventato un punto esclamativo. Giro la città, sto conoscendo Torino insieme alla mia fidanzata. L’ultimo giorno libero che ho avuto siamo andati a visitare Palazzo Reale e poi il giardino bellissimo che c’è vicino.
La favorita per lo scudetto secondo il centrocampista olandese e la sua assenza di gol
Questo è un campionato difficile da decifrare. Però la classifica è ancora troppo corta. L’Inter è forte e ha cambiato davvero molto poco. L’Atalanta può inserirsi in questa lotta, è una candidata. Ma anche il Milan che è andato a vincere sul campo del Real! La Juventus? La storia dice che si prova sempre a vincere, vediamo. Siamo una squadra nuova con tanti giovani, credo che la scelta migliore sia quella di pensare partita dopo partita. Per quanto riguarda il gol, voglio farlo e prima o poi arriverà. La cosa più importante è che la Juventus vinca. Dopo Lille, ho detto nello spogliatoio: “Ragazzi, devo fare una tripletta prima che me ne convalidino uno!
LEGGI ANCHE: La Juventus di Thiago Motta verso la sfida contro il Torino: le ultime novità di formazione