Al termine di questa due giorni di Champions League, si cominciano a trarre le prime conclusioni, essendo quasi arrivati a metà della “League Phase”: ci sono le certezze, come i colossi spagnoli Barcellona e Real Madrid o le sicurezze inglesi Aston Villa e Liverpool (entrambe a punteggio pieno); ma sono presenti anche le delusioni, ad esempio i campioni di Francia del PSG e l'ancor più quotato Bayern Monaco. 

E si sa che quando si parla di Champions League, non si può non parlare del tecnico spagnolo Rafa Benitez, che nel 2005 portò il suo Liverpool a vincere la coppa dalle grandi orecchie con una cavalcata fenomenale culminata nella rocambolesca vittoria in finale ad Atene contro il Milan.

L'ex allenatore ha approfondito il discorso riguardante le prime tre giornate da un punto di vista generale ed internazionale, spostando successivamente la sua attenzione sul percorso dei club italiani.

Barcellona-Bayern è stata bellissima, le due inglesi una garanzia

A Barcellona è venuta fuori una partita sorprendente, forse non perfetta dal punto di vista tattico, ma toccante per chi ama il calcio, carica di giocate. Il Barca ha confermato il valore della sua Cantera; il Bayern di Kompany invece, è uscito dal campo disorientato dal talento altrui ma anche dai propri errori. Liverpool e Aston Villa sono quelle che più di tutti hanno saputo trovare un equilibrio; hanno una filosofia vincente, una maturità di squadra che colpisce. Non a caso infatti, si ritrovano a punteggio pieno.

Vincent Kompany
Vincent Kompany (ph. Depositphotos)

All'Inter tante seconde linee di qualità. Dimarco giocatore favoloso

La conferma, semmai qualcuno ne avesse bisogno, della bontà dell’organico, della sua forza, della necessità di attuare il turnover nel modo più idoneo e con i tempi giusti. Inzaghi ha potuto lanciare dalla panchina Bastoni, Zielinski, Dimarco, Thuram e Lautaro; aveva avuto la possibilità, con i titolari di Berna, di passare in vantaggio dal dischetto, ma avendolo sbagliato ha dovuto sfruttare altre energie, quelle di cui disponeva. Una menzione speciale va fatta a Dimarco, giocatore di intensità straordinaria. Lo senti nello sviluppo della partita, perché il suo atletismo finisce per lasciare il segno. È diventato ormai elemento imprescindibile per Inzaghi, ma anche per Spalletti. Dando uno sguardo in giro, penso si possa tranquillamente dire che siamo dinnanzi a uno degli esterni più forti in circolazione: le letture giuste e, soprattutto, la soluzione migliore per i compagni di squadra. Una forza!

Juve, dimenticare presto lo Stoccarda. Dea “sbendata”

Sarebbe stato impossibile prevedere una serata storta come quella di martedì, ma chi vive di calcio, come Thiago Motta e come i dirigenti bianconeri, sa che può capitare. Ora bisogna lasciarsela alle spalle, guardare avanti: il calendario non dà una grossa mano, la Juve è attesa da impegni complicati, però le qualità tecniche ci sono e rialzarsi è ancora possibile. La Champions va avanti sino a gennaio. Per quanto riguarda l'Atalanta, ha fornito una prestazione che non può essere discussa per colpa di uno 0-0. Questo è il calcio internazionale e in certe partite ti rendi conto che potresti giocare bene per ore, ma senza ottenere quello che in realtà meriteresti.

Federico Dimarco Inter

Il punto di Benitez sul prossimo turno di Champions League 

Tre giornate cominciano a non essere poche ma neppure molte. Le trappole, nell’immediato, si vedono: il Milan andrà a Madrid ad affrontare il Real, la Juventus in Francia con il Lille, l’Atalanta a Stoccarda, l’Inter a San Siro con l’Arsenal e il Bologna contro il Monaco, ma quando sei in Champions League non puoi lasciarti impressionare da queste sfide. Le italiane hanno la storia dalla loro parte, e quello conta, saranno gare assai difficili ma non impossibili. Però forse dopo la prossima saremo in grado di capire qualcosa: magari un orientamento verrà più immediato. Continuo a pensare che le otto giornate aiutino per tentare di arrivare a chi ne ha la forza tra le prime otto oppure di ambire agli spareggi

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