Adriano: "Moratti voleva salvarmi, sapevo solo bere. Mio padre morì, io..."
Adriano, ex Inter e Roma ha appena pubblicato la sua autobiografia, ecco degli estratti
E' stata da poco pubblicata l'Autobiografia di Adriano, ex campione di Inter e Parma, con un breve passato anche alla Roma. E' ovviamente in nerazzurro che ha vissuto i momenti migliori della sua carriera, e proprio nel suo periodo a Milano partì il dramma:
Tornavo a casa e trovavo sempre un motivo per bere, o perché c'erano i miei amici o perché non volevo stare in silenzio e pensare a stronzate
Adriano e l'alcolismo, iniziò tutto quando…
Il titolo dell'Autobiografia di Adriano è “La mia più grande paura”. Un titolo emblematico per un calciatore che di paure nel rettangolo di gioco non ne aveva assolutamente, anzi. Erano gli altri a tremare quando l'Imperatore scendeva in campo.
Il dramma di Adriano però ha avuto un inizio ben preciso, e lo spiega egli stesso nel suo libro:
Molte persone usano il calcio come valvola di sfogo. Io, invece, avevo bisogno di una via di fuga dal calcio. La mia fuga dal calcio era la famiglia e mio padre. Quando se n'è andato lui, il mio compagno è diventato il bere. Arrivavo tardi agli allenamenti. Il club provava a insabbiare tutto. Mi facevano le multe, ma non me ne importava nulla. La mia depressione aveva raggiunto un livello che non voglio neanche ricordare
Moratti e il tentativo di salvare l'Imperatore
Massimo Moratti ha ovviamente tentato in tutti i modi di aiutare il ragazzo, che però all'epoca fraintese le intenzioni del Presidente nerazzurro. Le sue parole:
Un giorno Moratti mi disse: 'Vorremmo mandarti in un posto speciale'. Mi volevano mandare in Svizzera in una clinica di riabilitazione. Ero depresso. Non capivo di cosa stessero parlando: 'Perché stai cercando di mandarmi in un ospedale psichiatrico?'. Ho iniziato a innervosirmi. Un giocatore ricoverato in clinica riabilitativa? Porca puttana, no!
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