La spada come ragione di vita

Chi è Mara Navarria?

Mara è una donna e un’atleta ma sempre di più di #mammaatleta, visto che Samuele è alle soglie dell’adolescenza e il sostegno, mio e di mio marito, è sempre più importante

Che ruolo ha giocato la sua famiglia di origine agli inizi di questo meraviglioso percorso sportivo che l’ha condotta fino a qui?  

La famiglia ha svolto un ruolo fondamentale, mi ha fatto avvicinare allo sport nel modo giusto come stimolo e come elemento educativo, di crescita e di divertimento. Quando è stato il momento poi mi ha sostenuto anche nella carriera professionistica e in tutto il mio percorso, di donna e di atleta, che fossi lontana o qui in Friuli, come negli ultimi anni.

Com’è nato l’amore per la spada?  È Mara che ha incontrato la spada o la spada che ha incontrato Mara?

È stata la spada a trovare me. Ho iniziato a fare scherma a 10 anni a San Giorgio di Nogaro, con le mie sorelle, Grazia e Caterina, e mio fratello Enrico. Facevamo tutti sciabola, perché il mio maestro Dario Codarin era uno sciabolatore. La spada è arrivata dopo

Come ha vissuto il passaggio emozionale nel preciso momento in cui si è accorta di non essere solo una semplice atleta ma di essere diventata una campionessa?

Non ho avuto un momento preciso in cui mi sono accorta di essere una campionessa, è stato un crescendo: podi, vittorie. Quando ho iniziato a fare sei podi su otto gare in coppa del mondo ho capito che ero un’atleta con la A maiuscola. Piano piano è cresciuto l’impegno e anche il divertimento. Entrare poi giovanissima nel Centro Sportivo dell’Esercito è stata una grande opportunità e mi ha fatto capire che la scherma poteva diventare il mio futuro. Sono davvero orgogliosa di rappresentare l’Esercito nelle mie competizioni

Quali caratteristiche mette sul piatto oggi Mara per continuare a competere a questi livelli?

Dall’alto dei miei 38 anni, tantissima esperienza, che nella scherma è preziosa, anche se esperienza significa anche responsabilità. In questo mi aiutano molto sia l’allenamento mentale sia la parte tecnica per cui ringrazio i miei maestri Dario Codarin (il primo), Oleg Puzanov e Roberto Cirillo, fondamentali nel mio percorso. Tecnica e tattica sono due compagne fedeli e con Oleg e Roberto sono state e sono di altissimo livello

Mara Navarria
Mara Navarria
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