El Shaarawy, una risorsa preziosa per Spalletti
 

L'assenza di Calafiori per squalifica costringerà senz'altro Luciano Spalletti a ridisegnare tatticamente l'Italia per quelle che sono le sue principali soluzioni in fase offensiva. Mancheranno infatti gli inserimenti centrali da parte del centrale difensivo del Bologna e di conseguenza mancherà anche quella ricerca della verticalità della manovra in fase di possesso. Ciò potrebbe quindi portare Spalletti a considerare l'idea di impiegare Gianluca Mancini, uno dei più efficaci in fase di palleggio.

Ad entrare in gioco - molto probabilmente a partita in corsa - vi sarebbero inoltre le caratteristiche di Stephan El Shaarawy, un calciatore dotato di un'ottima duttilità tattica non soltanto dal punto di vista dei ruoli (può giocare come esterno a tutta fascia e da ala), ma anche per quanto riguarda i compiti che può ricoprire.

In occasione della conferenza stampa di ieri, infatti, il Faraone della Roma ha evidenziato alcuni aspetti tattici in cui può senz'altro dare il suo contributo a partita in corso:

Il mister ci chiede molto di cercare il palleggio più che la verticalizzazione, fraseggiare con gli interni per poi andare sugli esterni. Con la Croazia gli esterni erano liberi, magari potevamo cercarli subito con un passaggio in meno. Ma abbiamo sempre cercato di fare quello che ci ha chiesto il mister. Io sono sempre pronto per fare un po’ tutto, negli allenamenti il mister mi ha provato esterno alto a sinistra e a destra, quarto di centrocampo e quinto. Mi sono dovuto adattare alle esigenze del mister come ho fatto alla Roma. Anche giocando poco si può essere decisivi come è stato Mattia. Per cui dobbiamo farci trovare pronti, con la coscienza sono a posto perché sto lavorando bene per essere pronto e a disposizione.

A rappresentare un aspetto cruciale potrebbe essere l'intesa che già ha avuto modo di formare insieme a Lorenzo Pellegrini in giallorosso negli ultimi anni. Inoltre, El Shaarawy risulta fortemente maturato nei fraseggi con gli interni di centrocampo grazie al modo di giocare che Daniele De Rossi ha proposto in giallorosso dal suo approdo a metà stagione.

El Shaarawy e Pellegrini
Lorenzo Pellegrini festeggia con Stephan El Shaarawy il gol al Bologna (ph. Image Sport)

Secondo le statistiche riportate da FootData in merito alla sua ultima stagione di Serie A, El Shaarawy risulta particolarmente efficace nella precisione dei passaggi complessivi, che si aggira sull'86,15 %. Non risulta altrettanto efficace dal punto di vista dei passaggi verticali (69,19 %), ma rimedia nel dribbling, una voce statistica in cui risulta essere tra i migliori a disposizione di Spalletti insieme a Chiesa e Zaccagni

Zaccagni è il migliore degli azzurri nei dribbling, con una percentuale che si aggira sull'81,38 % (su un campione di 188 tentati). Anche Chiesa risulta molto efficace in questo aspetto del suo gioco, con una percentuale di riuscita del 77,54 % (su 187 tentati). Ad essere notevole è quindi l'efficienza del dribbling di El Shaarawy, che si aggira sul 79,37 %

E se è vero che ha avuto a disposizione meno tentativi di Zaccagni e Chiesa (ne ha provati 63 nella sua ultima stagione di Serie A), è altrettanto giusto sottolineare che il minutaggio non sia stesso dei suoi pari ruolo. El Shaarawy ha infatti disputato 1836 minuti, il corrispettivo di circa 20 partite effettive, ovvero un minutaggio nettamente inferiore a quelli di Zaccagni e Chiesa che sono titolari nelle loro rispettive squadre.

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