Nella storia del nostro campionato, ci sono stati numerosi giocatori che hanno vestito le maglie di due delle squadre italiane più celebri, Inter e Juventus. Giusto per citarne alcuni: Andrea Pirlo, Roberto Baggio, Fabio Cannavaro, Zlatan Ibrahimovic. Uno di questi è sicuramente il brasiliano Felipe Melo, che in Italia ha indossato anche la maglia della Fiorentina.

In una intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, l'ex verdeoro riepiloga e paragona il momento di forma delle due squadre, rilasciando anche alcune dichiarazioni e aneddoti che ripercorrono la carriera del nativo di Volta Redonda con la maglia nerazzurra e quella bianconera. 

L'approfondimento dell'ex centrocampista sul big match

I nerazzurri sono i più forti del campionato, ma la Juve di Motta è grande. Thiago ha fatto un lavoro enorme lo scorso anno a Bologna. È un derby e tutto può succedere, ma da interista penso vinceremo anche grazie al fattore campo. La Juve ha bisogno di più tempo, ma se vince… vola. I bianconeri hanno acquistato tanti nuovi giocatori che si devono ancora adattare al calcio italiano: basti pensare a Douglas Luiz. Sotto la guida del mio amico Unai Emery ha fatto benissimo, ma la Serie A è diversa rispetto alla Premier League: l’Italia di Mancini grazie alla tattica ha vinto un Europeo. In Inghilterra Douglas aveva più spazio, quando capirà meglio il calcio italiano diventerà una gioia per la Juve

Thiago Motta
Thiago Motta (ph. Image Sport)

Gli episodi e i racconti durante il suo percorso calcistico

Chiellini una volta mi definì “una mela marcia”, io gli risposi che non ha etica. È un grandissimo professionista, io ero arrivato alla Juve giovane e spesso ci litigavo. Ha parlato di me nel suo libro, ma ho 4 figli: cosa mi metto a litigare? Chiariremo, però non è mio amico. Durante un Juventus-Inter litigai anche con Thiago Motta per una manata a Balotelli: in quel caso fece l’attore, col Var non mi avrebbero dato neanche giallo. Ma sono cose che rendono un derby caldo. È stata l’unica volta in cui ho litigato con Thiago

I rimpianti nel corso della carriera e il suo rapporto con Firenze e Mutu

Sarei potuto restare alla Fiorentina. lo amo Firenze, l'unica bimba che ho è nata lì. Ma alla Juve mi ci spedirono. Avessi avuto l'esperienza di oggi mi sarei imposto. Firenze è stata un sogno, la prima grande squadra della mia vita. Dei miei ex compagni sento spesso Mutu. E con lui ho una storia incredibile: ero appena arrivato, organizzano una cena di squadra. Per l'occasione mi metto al polso un bel Rolex falso comprato nel quartiere di Chinatown a New York. Mutu mi punta e inizia a ripetermi "Bello questo orologio..." Poco dopo prende un bicchiere di vino rosso e me lo rovescia tutto sul polso distruggendomi l'orologio. Mi guarda e mi dice: “Bravo, ora vai a comprartene uno vero!”

Il messaggio finale di Felipe Melo

Sono a posto con me stesso, voglio seguire i miei figli e dedicarmi ad altro. Il bambino di 6 anni che voleva diventare calciatore ha realizzato i suoi sogni; ora diventerò un grandissimo allenatore

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